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Pochi, anziani, privi di mezzi adeguati, sottoposti a incivili turni di lavoro, a far fronte a fenomeni quotidiani di malaffare, abusivismo, reati ambientali e criminalità diffusa. Questo il quadro della polizia locale di Napoli, che versa in una condizione di degrado, insicurezza e improvvisazione con la totale latitanza delle istituzioni che dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini, il rispetto della legalità sul territorio e il benessere psico-fisico delle lavoratrici e dei lavoratori del corpo di polizia. Una condizione estrema, ai limiti della decenza, cui la Funzione pubblica Cgil si oppone da tempo chiedendo un’urgente soluzione.
Sono in totale 1.811 unità in organico, di cui 684 (corrispondente a un terzo della forza-lavoro totale) non sono più in strada e sono dislocati in reparti dove svolgono attività d’ufficio, a volte neanche così chiare e definite. Dunque 1.127 quelli che, almeno sulla carta, dovrebbero trovarsi in strada, paletta alla mano. Di cui però solo una parte viene effettivamente chiamata in strada. Il resto viene impegnata negli uffici a svolgere funzioni che sembrano sovrapporsi a quelle già svolte da altre unità operative.
Un sottorganico di oltre 1.000 uomini cui si somma la piaga degli inidonei e degli ultrasessantenni. Sono 468, secondo i dati dell’assessorato, gli inidonei con parziali o totali limitazioni fisiche. Ma il dato spaventoso riguarda la porzione di vigili over 60: oltre 904 persone.
Un quadro sconcertante che si riversa sui turni di lavoro: l’unico caso in Italia in cui viene completamente a mancare una turnazione programmata, impedendo alle lavoratrici e ai lavoratori di programmare in alcun modo la propria vita privata, sottoposti come sono all'incertezza quotidiana. A mancare, infine, sono anche strumenti e mezzi adeguati, e la fornitura a tutto il personale di dispositivi di sicurezza individuali.
“C’è bisogno di assunzioni per rinvigorire il corpo, di risorse e di una definizione netta e precisa di ruoli e funzioni del personale - commenta Federico Bozzanca, segretario degli enti locali della Funzione pubblica Cgil -. Abbiamo più volte chiesto di aprire un confronto per affrontare le pesanti criticità che affliggono le lavoratrici e i lavoratori della polizia locale di Napoli. Criticità che si riversano non solo sul benessere psico-fisico del corpo, ma anche sulla sicurezza dei cittadini e sullo stato di legalità del territorio”.
“In un contesto territoriale non tra i più semplici, pochi operatori, di cui molti anziani, si trovano ad operare sforniti di mezzi adeguati e di dispositivi di sicurezza, con turni perennemente incerti. Uno stato di disagio – conclude Bozzanca – che richiede l’immediata apertura di un tavolo di confronto sindacale affinché le problematiche del corpo di polizia locale vengano discusse, affrontate e risolte al fine di tutelare i lavoratori e di rendere più sicuro il contesto del vivere cittadino”.