Manifestazione oggi a Roma delle lavoratrici e dei lavoratori delle Camere di commercio per contestare lo schema di decreto, in fase di approvazione definitiva, di riforma del sistema camerale. “In tanti oggi - si legge in una nota di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - davanti alla sede del ministero dello Sviluppo economico per rivendicare cambiamenti del testo di riforma del sistema”. La manifestazione è stata indetta, oltre alle categorie della funzione pubblica, anche da quelle di commercio e terziario (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil).

I sindacati hanno chiesto “risorse adeguate per il mantenimento del sistema camerale e tutte le necessarie garanzie per la salvaguardia occupazionale, sia del personale delle Camere di commercio sia per quello delle unioni, delle aziende speciali e delle società partecipate”. In conclusione della manifestazione le organizzazioni sindacali sono state ricevute dal ministro Carlo Calenda e, fanno sapere, “hanno manifestato tutte le preoccupazioni per il futuro dei servizi del sistema camerale e dei suoi lavoratori.”

Il titolare del dicastero dello Sviluppo economico, riferiscono i sindacati, “per la prima volta ha manifestato una disponibilità a rispondere alle esigenze poste dalle organizzazioni sindacali, in particolare modo sul versante delle tutele necessarie per il mantenimento dei livelli occupazionali, nel pubblico come nel privato”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in conclusione, “mantengono la massima attenzione sulla vicenda e confermano lo stato di agitazione del personale delle camere di commercio in attesa di verificare le intenzioni del governo”.

Il sit-in, organizzato dai sindacati di categoria, ha visto la partecipazione di lavoratori provenienti da tutta Italia per protestare contro una riforma che prevede accorpamenti e metterebbe a rischio migliaia di posti di lavoro. I sindacati chiedono al governo un passo indietro sul decreto: “Un provvedimento palesemente sbagliato, che mette a rischio non solo 2 mila posti di lavoro, ma l'intero sistema camerale che da decenni fornisce alle imprese servizi essenziali per lo sviluppo delle economie locali”. E chiedono soprattutto “una riforma vera, che metta al centro il valore e l'impegno dei lavoratori coinvolti, e un sistema camerale che sia riferimento ed elemento insostituibile per rilanciare sviluppo e crescita nei territori”.

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