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Oggi e domani i quotidiani del Gruppo Finegil non sono in edicola. Il Gazzettino, invece, non uscirà venerdì e sabato. Due giorni di sciopero, proclamati dalle testate venete, contro le scelte dei rispettivi editori giudicate inaccettabili ll sindacato giornalisti veneto e la Federazione nazionale della stampa italiana sono al fianco dei cdr e dei giornalisti del gruppo Finegil-Espresso e del Gazzettino, che hanno proclamato due giorni di sciopero. La protesta arriva dopo l’annuncio da parte dei rispettivi editori di cessione unilaterale di testate nel primo caso, mentre nell’altro si dichiara di non voler procedere con le assunzioni, come previsto dagli accordi siglati anche in sede ministeriale, nell’ambito dello stato di crisi biennale scattato il 15 gennaio 2015.
Alla vigilia del rinnovo contrattuale, si apre una forte stagione di conflittualità sul fronte dei diritti e delle tutele per il rispetto delle regole e per il rilancio del mercato del lavoro, in netta contrapposizione alla logica datoriale di tagli occupazionali, arretramenti territoriali, disimpegno sul prodotto e sulle strategie di sviluppo. I redattori del Gruppo Finegil, che in Veneto pubblica Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso e Il Corriere della Alpi, hanno incrociato le braccia ieri e oggi, per impedire l’uscita dei quotidiani nella giornata odierna e in quella di domani.
«La decisione del Gruppo editoriale L'Espresso-Finegil di cedere a due cordate di imprenditori locali i quotidiani Il Centro di Pescara e La Città di Salerno conferma che i timori legati all'operazione di fusione con il gruppo Itedi, editore della Stampa e del Secolo XIX, non erano infondati. Nello schierarsi al fianco dei giornalisti delle testate locali del gruppo, condividendone i motivi di preoccupazione – scrive il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso –, la Fnsi ritiene indispensabile avviare fin da subito un confronto con l'azienda sul piano industriale, di cui ancora non si conoscono i contenuti, oltre che sulle strategie di sviluppo e rilancio delle singole testate e dell'occupazione. Non è accettabile che le economie di scala, connesse alle operazioni di aggregazione in atto nel settore editoriale, delle quali quella fra il gruppo L'Espresso e il gruppo Itedi è sicuramente la più rilevante, si traducano in tagli all'occupazione e nella riduzione del pluralismo dell'informazione e dell'autonomia delle singole testate. Il 13 settembre la Fnsi incontrerà i comitati di redazione delle testate del gruppo L'Espresso-Finegil, insieme con le associazioni regionali di stampa interessate. Nel frattempo, ha già inviato una richiesta di incontro al gruppo L'Espresso e ribadisce il proprio impegno ad assistere i colleghi del Centro e della Città, affinché i passaggi di proprietà delle testate avvengano nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, previsti dall'articolo 2112 del Codice civile, e dall'articolo 30 del contratto nazionale di lavoro giornalistico».
I redattori del Gazzettino si asterranno dal lavoro venerdì 9 e sabato 10 settembre, per impedire l’aggiornamento del sito nelle stesse giornate e l’uscita in edicola del giornale il 10 e 11 settembre. Il tavolo sindacale è saltato ieri mattina, all’annuncio dell’azienda di non voler procedere con alcuna assunzione: a fine settembre, i giornalisti usciti negli ultimi 19 mesi saranno una ventina.
Anche la Federazione nazionale della stampa italiana si schiera al fianco dei giornalisti del Gazzettino, e condivide le ragioni che hanno portato alla proclamazione di due giornate di sciopero. «È inaudito ed inaccettabile – osserva Lorusso – che il gruppo Caltagirone rinneghi gli accordi sindacali sottoscritti in occasione dell'ultimo - soltanto in ordine di tempo -, stato di crisi, rifiutandosi di procedere ad assunzioni già programmate. Tale comportamento certifica una concezione arcaica delle relazioni industriali e proietta su uno dei principali editori italiani un'ombra di inaffidabilità. È pertanto auspicabile che il management aziendale riveda la propria posizione e mantenga gli impegni sottoscritti per il rilancio del giornale e la salvaguardia degli organici redazionali». La Fnsi, insieme con il Comitato di redazione e il sindacato dei giornalisti del Veneto, valuterà tutte le azioni da intraprendere.