"Di fronte a risorse che si intendono investire nelle nostre aree, le proposte meritano attenzione e soprattutto grande consapevolezza nel raggiungere l'obiettivo di rimettere in moto la macchina dello sviluppo e della buona occupazione". Così Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Cgil Campania.
"Su Pompei, fin dai tempi dell'insediamento del Grande Progetto (5 aprile 2012), non abbiamo celato le nostre perplessità sull'impostazione progettuale ed esecutiva delle opere, a partire dalla denuncia dei guasti che l'esclusivo criterio del massimo ribasso poteva determinare sulla qualità del lavoro e sulla regolarità dello stesso. Come è avvenuto in parte! Così come abbiamo sempre pensato che l'intervento sul sito storico abbia bisogno di una riqualificazione e rigenerazione di quanto sta intorno agli scavi, in termini di accessi e di accoglienza. Pompei come grande patrimonio umanitario, ma anche grande fattore di sviluppo territoriale. Ecco perché sarebbe importante coinvolgere l'intera comunità nel destino di Pompei e dell'intero territorio", rileva il dirigente sindacale.
"La discussione, certamente, non può esaurirsi nel sì o no all'hub ferroviario, opera importante, tra l'altro prevista dal Piano Strategico, ma la sua utilità non può non tenere conto che esistono opere da completare non meno importanti, come l'interramento e raddoppio della linea Torre Annunziata/Pompei/Castellammare e del sottopasso ferroviario, per non parlare di alcuni significativi progetti relativi programma Più Europa, che rischiano di bloccarsi per intervenuti termini di prescrizione comunitaria (obbligo di terminare i lavori entro il 31 dicembre scorso, che pongono a rischio la perdita di oltre 500 milioni). Forse è l'occasione per rilanciare davvero il settore delle costruzioni al servizio del territorio e dello sviluppo", conclude il leader degli edili campani.