Brutte notizie dal tavolo di trattativa sulla vertenza Holcim Italia, come raccontano i segretari Fillea Filca Feneal della Lombardia Ivan Comotti, Armando Busnelli, Riccardo Cutaia "nell'incontro odierno la direzione di Holcim Italia ha annunciato che, salvo quelli di manutenzione ordinaria, non è disposta ad effettuare nessun investimento di tipo produttivo, di ricerca o di innovazione nei prossimi anni nelle unità produttive presenti in Italia. Di conseguenza non è disponibile ad attivare nessun ammortizzatore sociale per attenuare l'impatto dei 73 licenziamenti che saranno esecutivi dal 8 Agosto 2016." Una impostazione per Fillea Filca Feneal inaccettabile "non solo perché questa posizione del primo gruppo mondiale del cemento contraddice quanto Feneal Filca Fillea e Federmaco hanno sottoscritto nel recente rinnovo del Ccnl - cioè, usare tutti gli ammortizzatori per attenuare l'impatto sociale degli esuberi in questa situazione del settore - ma è la prova che un ulteriore riduzione del perimetro produttivo e commerciale di Holcim in Italia costituisce la vigilia della definitiva dismissione del gruppo dal nostro paese."
Sullo stabilimento di Ternate, unico forno in Italia, "l'azienda ha affermato che svolgerà degli investimenti di manutenzione ordinaria che devono essere confermati dalla casa madre di Zurigo", mentre per lo stabilimenti di Merone "non sono previsti interventi a modifica dell'attuale processo produttivo e si effettueranno investimenti in futuro solo se l'azienda riceverà proposte per vendere parte dell'area." Sulla cava di Pioltello "e sulla possibilità di anticipare l'entrata in vigore della normativa europea sul divieto di conferire in discarica nessun inerte, l'azienda ha dichiarato di essere in attesa dell'evoluzione legislativa. Sulla possibilità di istituire un Partenariato pubblico-privato per la ricerca di prodotti neutralmente energetici, l'azienda non si è resa disponibile a investire risorse economiche." Di fronte ad una situazione di questo genere "che esplicita risposte negative a tutte le nostre proposte e che traguarda una azienda che non investe nel futuro, abbiamo annunciato che avviamo il percorso istituzionale con il coinvolgimento delle istituzioni - Mise, Regione Lombardia, Prefettura di Como, Sindaci di Merone e Ternate - perché la questione non è solo di carattere sindacale ma è anche di carattere sociale, istituzionale e politico".
"Rinunciare al futuro e non attivare gli ammortizzatori sociali è una scelta che legittimamente non abbiamo condiviso in passato e non la condivideremo in futuro" proseguono i segretari, che ricordano "senza investimenti e senza ammortizzatori non è possibile fare nessun accordo di gestione degli esuberi." Nei prossimi giorni " svolgeremo le assemblee con i lavoratori - concludono i sindacati - nelle quali si valuterà la risposta da dare al gruppo Holcim Italia".