"SI è svuotata la fabbrica, si sono svuotati gli impianti di betonaggio e si è riempita la piazza". Così Feneal, Filca e Fillea commentano la protesta dei lavoratori del gruppo Holcim contro l'annuncio dei 73 esuberi, e che oggi (20 giugno) si è concretizzata con lo sciopero di 8 ore con una adesione del 96%, la manifestazione per le vie del Municipio di Merone con 180 lavoratori e l'incontro con il sindaco di Merone Giovanni Vanossi.
Una delegazione di lavoratori ha spiegato le proprie ragioni al primo cittadino e ha illustrato anche i timori per le possibili ripercussioni che potrebbero verificarsi dopo la scelta annunciata dalla prima multinazionale del cemento. Infatti il rischio che il gruppo Holcim lasci l'Italia è uno degli scenari futuri. Il sindaco, rendono noto i sindacati, ha dichiarato la sua disponibilità a svolgere un consiglio comunale aperto sulla vertenza, a partecipare a tutti gli incontri istituzionali futuri e ha dichiarato che interloquendo con la direzione di Holcim l'ha invitata a rimuovere le rigidità espresse nella trattativa.
Nei prossimi giorni il coordinamento delle Rsu del gruppo solleciterà il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, per svolgere gli incontri richiesti al fine di illustrargli l'assurda situazione nella quale si trovano gli addetti. Prossimo appuntamento, mercoledì 23 giugno quando si svolgerà un incontro tra le segreterie generali di Cgill Cisl Uil di Como, Feneal Filca e Fillea territoriali e con il presidente di Confindustria di Como Fabio Porro per spiegare le ragioni della vertenza.