Nella mattinata di giovedì 26 ottobre si è conclusa positivamente la trattativa, avviata lo scorso luglio, sull’aggiornamento del Piano industriale 2019-2020 del Gruppo Ubi a seguito dell’acquisizione delle tre Bridge Banks. “L’intesa raggiunta ha il carattere di accordo quadro: questa veste è stata scelta perché utile a stabilire la ‘cornice’ e le linee guida delle soluzioni che anche in tempi successivi dovranno essere individuate per limitare le ricadute sul personale di un progetto che si articolerà in un arco temporale ampio sino al 2020” si legge in una nota unitaria di Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Ugl, Uilca Uil e Unisin Gruppo UBI.
Questi i temi principali dell'accordo raggiunt: tutela dei livelli occupazionali; -contrasto al rischio esternalizzazioni; -ricorso ad esodi volontari e incentivati; -assunzioni; congedi straordinari retribuiti al 40% (c.d. Social Days) e integrazione economica del 20% in caso di congedo parentale; utilizzo delle somme risparmiate dall’azienda nel caso in cui le leve messe in campo si rivelassero meno onerose (finanziamento di ulteriori piani di esodo incentivato); fruizione ex festività, ferie, banca delle ore e straordinari; part time; criteri volti a garantire l’avvio del confronto sulla contrattazione di secondo livello nelle Bridge Banks e prime previsioni riguardanti la mobilità.
“Da parte sindacale - prosegue la nota unitaria - vogliamo esprimere la nostra soddisfazione per essere riusciti a raggiungere (dopo una trattativa estremamente lunga e difficile che ha visto momenti anche di grande tensione, tali da rendere non scontata la possibilità di raggiungere un’intesa) un quadro di tutele equilibrato, frutto della fermezza e della determinazione che unitariamente abbiamo saputo mettere in campo: un quadro che costituirà il punto di partenza per proseguire la nostra azione di salvaguardia e di tutela a favore di tutti i lavoratori del Gruppo Ubi”.