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Non si sblocca la situazione di forte incertezza che riguarda i circa 500 lavoratori del gruppo Novelli e Fattorie Novelli, azienda del settore alimentare che ha affrontato una pesante ristrutturazione che negli ultimi anni ha prodotto la perdita di circa 200 posti di lavoro. Di conseguenza riparte la mobilitazione dei lavoratori, con Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell'Umbria, regione nella quale opera la stragrande maggioranza del personale di Novelli, che annunciano uno sciopero che si terrà domani, 21 ottobre, nelle sedi di Spoleto e Casalta e il 23 ottobre nella sede centrale di Terni e nel panificio Interpan di Amelia.
In una nota i tre sindacati umbri esprimono "forte preoccupazione per lo stato di incertezza che permane sul futuro del Gruppo nonostante i numerosi incontri avuti, sia a livello nazionale che territoriale, con l’attuale CDA, da tre anni alla guida dell'azienda". In particolare, le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati riguardano il protrarsi dei tempi previsti per l’acquisizione di nuove risorse finanziarie, indispensabili per effettuare gli investimenti necessari ad assicurare il futuro produttivo delle attività del gruppo. Un ritardo che - denunciano i sindacati - ha già prodotto anche il mancato rispetto di alcune spettanze dei lavoratori.
"Nella lunga vertenza che dal 2012 coinvolge il Gruppo - scrivono Flai, Fai e Uila dell'Umbria - chi ha pagato il prezzo più alto sono i lavoratori che hanno visto la perdita di oltre 200 posti di lavoro in concomitanza con lo scoppio della crisi, oltre a molte mensilità bloccate dal concordato, ammortizzatori sociali aperti e tutt’ora operanti, in alcuni casi con riduzioni significative delle retribuzioni, il tutto accettato e sopportato con l’unico scopo di salvaguardare i posti di lavoro, tenendo la barra dritta e cercando di garantire il futuro per tutti".
Ora, i sindacati chiedono di fare chiarezza sul possibile ingresso di nuovi partner, rispetto ai quali pretendono "garanzie circa i termini dell’accordo in riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali". Per questo, Flai, Fai e Uila chiedono "grande attenzione da parte delle Istituzione locali e regionali, affinchè si arrivi quanto prima alla convocazione al MISE per favorire lo sblocco della situazione finanziaria e per fare chiarezza sulle reali prospettive del Gruppo".