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Continua lo sciopero a oltranza dei dipendenti del gruppo Novelli, indetto da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. La società dovrebbe essere ceduta all’acquirente calabrese Fattorie Greco, che si è detto disponibile all'acquisizione entro il 31 dicembre prossimo, ma la cessione non è stata ancora formalizzata a causa della resistenza di una parte di soci minoritari (appartenenti alla famiglia proprietaria). La protesta dei lavoratori va avanti ormai da tempo, e continua senza sosta: lunedì 19 si è tenuto un presidio a Perugia, davanti alla sede della Regione; per oggi (martedì 20 dicembre) è previsto un sit-in di fronte alla Prefettura di Terni, mentre mercoledì 21 ci si ritroverà tutti a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, per un nuovo incontro (alle ore 10).
I lavoratori, riuniti da mercoledì 14 scorso in assemblea permanente, continueranno lo sciopero fino a quando “non arriveranno le firme sull’atto di vendita della società da parte dei soci di maggioranza e ulteriori pagamenti delle spettanze". Per venerdì 23, intanto, dovrebbe essere versato ai dipendenti, stando almeno agli accordi presi, un ulteriore acconto degli stipendi regressi. I sindacati, in una nota, considerano "non più ammissibile che il futuro dell'azienda sia appeso a beceri capricci familiari che mettono a rischio oltremodo il posto di lavoro di 500 famiglie. Basta col risiko delle quote, a Natale non si può giocare con la dignità dei nostri figli".
Flai, Fai e Uila rimarcano che "con salari di 500 euro è davvero difficile continuare a lavorare, ecco perché pretendiamo che vengano assicurate entro breve le pendenze accumulate, visto che in questi mesi i lavoratori hanno assicurato la continuità delle produzioni, del rispetto degli ordini e anche del fatturato". In conclusione, i sindacati sottolineano la necessità di smetterla "di giocare con la vita delle persone e con l’ipocrita preoccupazione, dichiarata a mezzo stampa, per le sorti di un gruppo", e chiedono alle istituzioni di dare "un segnale di presenza fattiva, insistendo nell’azione di convincimento della famiglia Novelli".