Dopo l'infortunio dell'operaio trentenne che lavorava nel reparto di Zincatura dello stabilimento di via Baiona a Ravenna ed è stato ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Cesena, interviene il coordinatore nazionale Fiom degli stabilimenti Marcegaglia, Mirco Rota.
"A distanza di due mesi, in uno stabilimento tra i più importanti del gruppo - sostiene Rota - ci si ritrova purtroppo a parlare di infortuni sul lavoro. Ciò significa che le cose di cui parliamo da mesi, sfortunatamente, hanno un riscontro veritiero. Se a distanza di due mesi infatti, si verifica un altro infortunio sul lavoro, dopo l'incidente mortale occorso in aprile, significa che i livelli di sicurezza e prevenzione del rischio nello stabilimento sono inadeguati ed è ovvio che la Marcegaglia Spa ha assolute responsabilità, alla luce di quanto successo".
"Anche se bisogna accertare la dinamica dell'evento - continua Rota - attendiamo che da parte delle autorità competenti e dell'Asl ci sia un intervento, non solo di verifica di quanto accaduto, ma anche di controllo delle condizioni in cui si svolgono le attività lavorative all'interno dello stabilimento, perché i fatti stanno assumendo dimensioni inquietanti e si potrebbe a questo punto, parlare di strage sul lavoro".
"Per questo motivo - conclude - chiediamo all'Asl e agli organi competenti di appurare se vi siano all'interno dello stabilimento le possibilità di lavorare in sicurezza o se esistano mancanze da parte dell'azienda. Infine, vale la pena ricordare che questa azienda, che parla tanto di responsabilità sociale, scarica le conseguenze della sua politica sugli appalti, volta a minimizzare i costi, abbassando gli standard di sicurezza, sui lavoratori. E ciò non è più minimamente tollerabile".
Gruppo Marcegaglia, ancora un infortunio a Ravenna
Grave un trentenne. Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom degli stabilimenti Marcegaglia: "La magistratura accerti le responsabilità e l'Asl intervenga per verificare se esistono standard minimi di sicurezza"
26 giugno 2014 • 00:00