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Si fermano venerdì 13 gennaio per l’intera giornata i lavoratori del trasporto pubblico della Lombardia del gruppo Arriva Italia, società controllata dalla tedesca Deutsche Bahn. L’astensione dal lavoro riguarderà le aziende Sal (Lecco), Sab (Bergamo), Sia e Saia (Brescia) e Km (Cremona). A motivare la protesta indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che segue lo sciopero del 15 novembre scorso, la volontà del gruppo di cambiare contratto nazionale per i dipendenti e la mancanza di garanzie sulla tenuta dell’occupazione.
La preoccupazione maggiore è legata alla scelta unilaterale di Arriva, che dovrebbe entrare in vigore il 1 febbraio prossimo, di passare dal contratto finora in vigore (Asstra), legato alle ex municipalizzate, a quello delle aziende di trasporto pubblico private (Anav). Per i sindacati il gruppo tende al cambiamento del contratto nazionale “come modalità per affrontare al massimo ribasso le prossime gare del trasporto pubblico locale”, ed evidenzia come nella trattativa non sia emersa “alcuna disponibilità a sottoscrivere accordi territoriali di garanzia dei livelli occupazionali e delle condizioni economiche dei lavoratori”. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti se la prendono anche con le istituzioni che firmano i contratti dei servizi, perché “poco fanno per evitare le azioni delle aziende che potrebbero mettere a rischio il servizio che deve essere garantito agli utenti del trasporto pubblico in Lombardia”.
Una scelta legittima ma peggiorativa, spiega il segretario generale della Filt Cgil di Cremona Gian Pietro Gusmini, entrando nel merito di alcune misure: “Tra gli elementi peggiorativi, ad esempio, ci sono questioni come il trattamento economico riservato ai lavoratori in caso di malattie prolungate, la ricollocazione dei lavoratori non più idonei al servizio di autista, ma anche temi apparentemente di poco conto come il contributo di circa il 30 per cento richiesto al singolo lavoratore per il mantenimento della divisa, che nel contratto in essere è tutto a carico del datore di lavoro”.
L’azienda motiva queste scelte per uniformare i contratti in vista delle prossime gare per il servizio. “Ma a Cremona – riprende Gusmini - la gara non avverrà prima del 2020. A questo proposito, inoltre, sarebbe bene che l’autorità di bacino, che gestirà la gara, ponga in essere dei meccanismi di controllo per salvaguardare non solo servizio e utenti, cosa doverosa, ma anche i lavoratori delle aziende di trasporto pubblico locale”.