Scontri fra la polizia greca e giovani manifestanti sono scoppiati il 28 giugno ad Atene a margine di una manifestazione dei sindacati che protestano contro un duro piano di austerità che il parlamento dovrebbe adottare: la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di giovani che avevano lanciato diversi oggetti contro le forze antisommossa - circa 4000 agenti - schierate nel centro della capitale greca. Secondo la polizia, nel corso dei disordini vi sarebbe stato almeno un ferito.

Un camion parcheggiato nei paraggi è stato dato alle fiamme. Gli scontri sarebbero cominciati dopo che alcuni giovani hanno dato fuoco a dei cassonetti e distrutto delle vetrine sulla piazza centrale Syntagma, davanti al Parlamento. Altri giovani, fra cui alcuni incappucciati, hanno lanciato pietre contro il ministero delle Finanze, sempre sulla piazza, attaccando anche negozia vicini e un McDonald. I manifestanti si sono poi dispersi a seguito dei fumi dei lacrimogeni.

In mattinata, migliaia di persone hanno sfilato nel centro di Atene raccogliendo l'appello dei sindacati, per protestare contro un progetto di legge che prevede tagli draconiani ma è considerato cruciale affinché la Grecia continui d avere aiuti finanziari dai partner Ue ed eviti la bancarotta, con conseguenze pesanti per tutta la zona euro. La protesta dei sindacati si è sommata a quella convocata per manifestare 48 ore davanti al parlamento dagli "indignati", il movimento di protesta popolare che occupa la piazza da tre settimane.