“Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza ai lavoratori greci e ai loro sindacati di nuovo in sciopero generale contro le misure del governo che penalizzano il lavoro e gli strati più deboli della popolazione. Una precisa scelta politica che è il frutto di una instabilità finanziaria che non è affatto stata superata e che ha origine nella scoppio della bolla speculativa dei cosiddetti subprime”. Lo sostiene Nicola Nicolosi, segretario confederale della Cgil con delega ai problemi dell'Europa, secondo il quale i lavoratori greci sono costretti a lottare contro scelte che li penalizzano scaricando su di loro responsabilità che invece sono da attribuire ai centri della speculazione finanziaria internazionale e alle scelte sbagliate effettuate negli anni scorsi dal governo di centro destra.

“Non è un caso – spiega Nicolosi – che la speculazione finanziaria abbia deciso di attaccare paesi come la Spagna, il Portogallo, la Grecia e l'Irlanda, risparmiando altri paesi che sono meglio inseriti nei giochi della finanza mondiale anche se hanno problemi di debito pubblico analoghi”.

Secondo il sindacalista della Cgil, l'instabilità finanziaria denunciata di nuovo anche da autorevoli fonti istituzionali come la Bce, rischia di indebolire l'Europa ed è per questo che al contrario di quello che vorrebbero fare premier come Sarkozy o la Merkel, è necessario riattivare politiche di coesione e di sostegno al reddito.

“Lo sciopero generale della Grecia – conclude Nicolosi – è comunque un fatto importante e per noi ha lo stesso segno dei tanti scioperi generali che la Cgil ha organizzato contro il governo Berlusconi: no alle misure draconiane contro il lavoro, i pensionati e il lavoro pubblico. E' arrivato il momento di andare a cercare le risorse finanziarie per rispondere alla crisi da altre parti, ovvero nei grandi patrimoni e nelle speculazioni finanziarie”.