Il nuovo Governo dovrà “deve intervenire sulle diseguaglianze sociali che in questi anni hanno colpito in particolare il lavoro dipendente e le nuove generazioni, coinvolte in una precarietà che non è più sopportabile”. Lo ha detto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, intervistato stamattina a Mattino5 su Canale 5.

Dopo aver chiarito che la Fiom, “pur consapevole della delicatezza della situazione”, valuterà il programma del nuovo esecutivo nel merito, Landini ha aggiunto: “Noi abbiamo posto il problema che ci sia discontinuità politica di questo governo, che ci siano provvedimenti su patrimoniale, evasione fiscale, lotta alla corruzione”. Quanto alle pensioni, “pensiamo che il problema non è mettere mano all'anzianità, dove è già stato dato, ma affrontare la questione delle nuove generazioni”.

Landini si dice poi contrario a qualsiasi intervento sull'articolo 18, perché “il problema non è permettere alle imprese di licenziare più facilmente”, ma semmai “riformare il sistema degli ammortizzatori” e avere “una politica industriale degna di questo nome”. Anche perché, ricorda citando i casi Fiat, Finmeccanica e Whirlpool, “siamo in una situazione in cui c'è il rischio che il 2012 sia un anno di peggioramento delle condizioni”.

Alla domanda su possibili scioperi in caso di politiche che non incontrano il favore del sindacato, Landini risponde che “questo strumento non va mai escluso per principio e lo si utilizza per migliorare o far cambiare decisioni che non ci piacessero. Mi auguro che il governo – conclude il segretario Fiom - sia in grado di ascoltare, prima di prendere le decisioni, e di avere il consenso delle parti sociali”