Via libera dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera alla reintroduzione dei voucher nei settori dell'agricoltura e del turismo: è stato infatti approvato oggi (venerdì 27 luglio) un emendamento all’articolo 2 (“Disposizione per favorire i lavoratori nell’ambito delle prestazioni occasionali”) del cosiddetto "decreto dignità", che appunto istituisce i buoni lavoro. Ed è netta la bocciatura da parte della Cgil e della Flai Cgil, che annunciano la prosecuzione della mobilitazione già avviata dalla scorsa settimana. 

“Profondamente sbagliata, e francamente ci domandiamo quale sia la relazione con la dignità dei lavoratori”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti commenta l’emendamento sui voucher: “Le nostre categorie di lavoratori del turismo, dell’agricoltura e del pubblico impiego, nelle tante mobilitazioni di questi giorni, hanno ampiamente ribadito come esistano già tutte le forme contrattuali che possono rispondere alle esigenze di flessibilità delle imprese”. Per la segretaria confederale, “il Paese ha bisogno di lavoro dignitoso, contrattualizzato, con tutele, e non di lavoro occasionale che si trasforma in sfruttamento. Per queste ragioni abbiamo lanciato la petizione #NOvoucher, e saremo in piazza martedì 31 luglio e mercoledì 1° agosto affinché non si voti una norma ingiusta e dannosa”.

Per Ivana Galli, segretaria generale Flai Cgil, l'approvazione dell'emendamento "che va ad ampliare l’uso dei voucher in agricoltura e in altri settori è una vergogna. Altro che favorire i lavoratori: gli unici che si vanno a favorire saranno quelle imprese e quei datori di lavoro che potranno nascondersi dietro a un voucher e barattare un lavoro contrattualizzato con un lavoro senza diritti e tutele”. Per l'esponente sindacale in questo modo "in agricoltura si va a coprire il nero e impoverire i lavoratori. Con l’autocertificazione le imprese si scaricano da ogni responsabilità, con il risultato che i giovani, gli studenti, possono essere pagati per tre mesi di lavoro con i voucher, ma di fatto sono lavoratori cui viene impedito di avere diritti quali la disoccupazione, la maternità e la malattia”. Il 90% del lavoro in agricoltura, conclude Galli, "è stagionale ed è indegno pagare il lavoro stagionale in agricoltura con i voucher. Altro che decreto dignità. Per dire le nostre ragioni contro questa indecenza saremo in piazza il 31 per chiedere alla Camera di modificare il testo”.