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MAGIONE - Mettersi a disposizione, non solo a parole, ma con una presenza concreta e soprattutto ascoltando i bisogni delle popolazioni colpite dal sisma, per cercare poi di mettere in campo tutto l’aiuto possibile. È questo il messaggio che la Cgil del’Umbria insieme allo Spi Cgil - presente anche il segretario generale nazionale Ivan Pedretti - ha voluto portare ieri, martedì 8 novembre, alle centinaia di sfollati che sono attualmente ospitati in due strutture ricettive nel comune di Magione (Pg), proprio sulle sponde del lago Trasimeno.
I cittadini, per la maggior parte provenienti da Norcia (tra di loro anche diversi bambini) hanno espresso prima di tutto la necessità di non sentirsi abbandonati a se stessi. “In questo momento non abbiamo più nulla - ha detto una di loro, Anna Cipolla, che svolge un ruolo di coordinamento dei circa 90 terremotati ospitati nell’albergo Ali sul lago - a partire dal lavoro, che per moltissimi è stato spazzato via dal sisma. Per questo - ha aggiunto, rivolgendosi alla Cgil - è importante avere il vostro supporto e la vostra assistenza”.
Da parte sua la Cgil, con il sindacato dei pensionati in prima linea (la maggior parte delle persone sfollate sono anziane), ha assicurato il massimo supporto sia nelle zone del sisma (si sta lavorando alla riapertura delle sedi rese inagibili dal terremoto, anche attraverso l’uso di camper e container) che nei luoghi in cui le persone colpite sono state trasferite, come appunto l’area del lago Trasimeno. Presente all’incontro anche l’assessore del Comune di Magione, Cristina Tufo, che ha sottolineato il grande impegno dell’amministrazione e di tutta la cittadinanza nell’accoglienza dei terremotati.
Come detto, insieme al sindacato umbro c'era anche Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil nazionale: “Dentro questo dramma – ha detto Pedretti - c’è bisogno di tanta umanità, per questo noi vogliamo aiutarvi e sostenervi anche moralmente, per far sì che la speranza non si affievolisca mai e che le persone restino unite, elemento fondamentale per poter affrontare prima l’emergenza e poi la ricostruzione”.