Attività della Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato

Nella seduta di martedì 9 febbraio è proseguita l’indagine conoscitiva sulla disciplina delle forme pensionistiche complementari, con l’audizione del dott. Elio Conti Nibali, presidente dell'Associazione nazionale promotori finanziari (Anasf),che, nella sua esposizione, ha affrontato le problematiche previdenziali dei promotori finanziari, illustrando la normativa applicabile, dalla quale a suo avviso si evince che il promotore finanziario è tenuto esclusivamente alla contribuzione Inps, mentre a tale figura è inapplicabile il regime proprio degli agenti di commercio, e quindi l'obbligo di doppia contribuzione ad Enasarco.

Attività della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

Nelle sedute di martedì 9 e mercoledì 10 febbraio, la Commissione ha proseguito l’esame, in sede referente, della proposta di legge n. 2578 (Stucchi), recante modifiche alla composizione dei comitati consultivi provinciali presso l’Inail, con l’approvazione dell’unico emendamento presentato, del relatore Fedriga, di carattere formale.

Accolto l’emendamento del relatore con il voto favorevole del gruppo del Partito democratico, il testo approvato del provvedimento è stato trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l'espressione del prescritto parere.

Sempre in sede referente, nella seduta di martedì 9 febbraio, la Commissione ha iniziato l’esame congiunto delle proposte di legge nn. 2100 (Damiano e altri) , 2157 Miglioli, 2158 Miglioli, 2452 Bellanova, 2890 Letta, 3102 Donadi, recanti interventi in materia di ammortizzatori sociali e tutela di determinate categorie di lavoratori.

Sulle proposte di legge ha riferito dettagliatamente il relatore Cazzola (Pdl), osservando che esse riguardano in linea generale il riordino degli ammortizzatori sociali, con proposte di estensione di alcuni trattamenti a lavoratori che ne sono attualmente privi e di unificazione dei trattamenti di disoccupazione, nonché misure poste specificamente a tutela di alcune categorie di lavoratori con rapporti di lavoro a carattere temporaneo. 

Dopo avere dato conto nel dettaglio del contenuto di ciascuna proposta di legge (leggi la scheda), per quanto concerne il seguito dell'esame in sede referente, il relatore ha proposto di costituire un Comitato ristretto che valuti la possibilità di pervenire  alla stesura di un testo unificato, al termine della discussione generale, sottolineando come tutti i provvedimenti presentati debbano essere approfonditi soprattutto per quel che riguarda i profili finanziari, in relazione sia alla quantificazione degli oneri sia alla congruità delle modalità di copertura proposte, alcune delle quali destano perplessità in quanto incidono sull'andamento della spesa per interessi e sulle previsioni relative al debito pubblico in rapporto al Pil, ossia su parametri rilevanti ai fini del rispetto del Patto di stabilità e crescita europeo.

La discussione è proseguita nelle sedute di mercoledì 10 e giovedì 11 febbraio.

Il deputato Damiano (Pd) ha illustrato il significato complessivo dei provvedimenti presentati dal suo gruppo, osservando che, in un momento di crisi economica come quello attuale, l'intervento posto in essere dall'esecutivo, limitato alla sola previsione di strumenti di sostegno al reddito, peraltro prevalentemente disposti in deroga alla legislazione vigente e inadeguati a offrire una tutela nei confronti di tutti i lavoratori atipici, non appare sufficiente a promuovere in modo serio un rilancio dei livelli produttivi e occupazionali del paese.

Una nuova politica industriale e occupazionale, dovrebbe invece promuovere lo sviluppo dei settori strategici e sostenere produzioni innovative, di migliore qualità e ad alto tasso tecnologico, anche attraverso l'individuazione delle risorse finanziarie necessarie per l'adozione di tali misure: secondo il deputato Damiano, la vera causa della crisi strutturale del sistema economico italiano risiede non tanto nel costo del lavoro, quanto nella mancata crescita di determinati fattori di sviluppo e di competitività, relativi allo sviluppo della rete infrastrutturale, alla promozione di una seria politica di sicurezza, alla creazione di un mercato realmente concorrenziale.

In tal quadro, è necessario affrontare immediatamente le questioni occupazionali, nelle more della riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, prevista dal disegno di legge sul lavoro attualmente all’esame del Senato, e le proposte di legge presentate dal gruppo del Partito democratico si propongono di conseguire un effetto immediato, tendente ad arginare le nefaste conseguenze della crisi economica, e a dettare disposizioni coerenti con un eventuale futuro programma di riforma complessiva del mercato del lavoro.

Il nucleo degli argomenti fondamentali, sui quali focalizzare la discussione, riguarda, secondo Damiano, l’esigenza di  garantire a tutte le categorie di lavoratori - a prescindere dalla dimensione delle imprese presso le quali sono impiegati e dalla forma contrattuale utilizzata - interventi di sostegno al reddito di tipo universale (eventualmente revocabili in caso di rifiuto di incarichi), il cui importo sia calcolato in termini percentuali maggiori rispetto a quelli attualmente previsti, in modo da far fronte a periodi di disoccupazione del lavoratore e di salvaguardare la possibilità di una sua riqualificazione professionale. Si pone altresì il problema del prolungamento dei termini della cassa integrazione guadagni ordinaria, e vi è la necessità di affrontare le problematiche di quei lavoratori che, pur non essendo stati licenziati, non percepiscono alcuno stipendio né beneficiano di trattamenti di integrazione salariale.

Sempre per il gruppo del Partito democratico sono intervenuti quindi i deputati Santagata, Schirru e Bellanova i quali hanno sottolineato in primo luogo l’esigenza di un confronto serio ed efficace tra maggioranza ed opposizione per la predisposizione di interventi per i soggetti più in difficoltà del mercato del lavoro e del sistema imprenditoriale, che non possono essere rinviati alla risoluzione naturale della crisi in corso. Ad avviso degli intervenuti, le misure indicate nelle proposte di legge all’esame, nel mirare in particolare a garantire forme specifiche di sostegno nei confronti  dei soggetti più in difficoltà del sistema economico, ovvero i lavoratori cosiddetti «flessibili» - oggi non coperti da adeguate misure di tutela del reddito - e le piccole e medie imprese, possono rappresentare solo l'inizio di un processo di riforma più complessivo, che dovrà riguardare anche l'assetto del sistema della competizione sul mercato, da rivalutare soprattutto alla luce di nuovi rapporti con l'Unione europea, nonché le procedure di accesso al credito da parte delle piccole aziende, oggi troppe penalizzate, e l'individuazione di nuove forme di copertura finanziaria delle misure di volta in volta adottate.

È stata altresì sottolineata l’importanza e l’urgenza di alcune delle misure prospettate, quali il prolungamento della cigo (che, peraltro, consente di mantenere un forte legame produttivo per i lavoratori interessati) e l'aumento in percentuale dell'importo delle misure di sostegno al reddito in favore dei lavoratori flessibili, nonché di quei lavoratori che, seppur non licenziati né sottoposti a procedure di mobilità, non percepiscono dai propri datori di lavoro alcun emolumento, a causa delle condizioni di crisi aziendale.

Il deputato Delfino (Udc), nell’esprimere apprezzamento per lo spirito delle proposte di legge all’esame, ha osservato che lo sforzo compiuto dal governo nell’utilizzare gli strumenti di sostegno al reddito già esistenti in vista del mantenimento dei livelli occupazionali, pur apprezzabile, non è stato sufficiente a far fronte alle gravi difficoltà in cui versano numerosi soggetti deboli sul mercato del lavoro, come talune categorie di lavoratori flessibili, ancora totalmente privi di garanzie. Pur apprezzando l’approccio universalistico delle misure contenute nei provvedimenti in esame, ha affermato che l'analisi da svolgere in sede di Comitato ristretto dovrebbe mirare ad esaminare nel profondo le criticità più evidenti del mercato del lavoro, riguardanti in particolare il lavoro femminile, i soggetti ultraquarantacinquenni, la transizione tra scuola e lavoro, la corretta applicazione del contratto di apprendistato, nonché le questioni che attengono agli oneri eccessivi che gravano sul rapporto di lavoro, soprattutto in comparazione con gli altri Paesi europei, al fine di avviare un percorso di riforma che conduca ad una piena armonizzazione a livello comunitario su tali aspetti. Occorre infine, secondo il deputato Delfino, valutare gli oneri finanziari recati da tali provvedimenti e chiarire le modalità con cui si intende raccordare tale iniziativa parlamentare con le misure di provenienza governativa in materia di ammortizzatori sociali.

In replica, il relatore Cazzola ha sottolineato l’esigenza di un confronto aperto e privo di remore tra maggioranza ed opposizione su temi la cui complessità richiede tempi adeguati di riflessione, anche dal punto di vista dello svolgimento dell’istruttoria parlamentare. In particolare, ha auspicato che gli approfondimenti sulla  compatibilità finanziaria e sui risvolti politici delle misure recate dai provvedimenti all’esame si svolgano senza pregiudiziali, anche accettando, da parte dell’opposizione, di far slittare in avanti il termine del 22 febbraio previsto per l’inizio della discussione in Assemblea, al fine di rendere comunque proficuo e produttivo il confronto in Commissione.

Al di là dei profili politici di merito – ha sottolineato il relatore - le proposte di legge contengono misure di tutela del reddito di tipo universalistico, come l'estensione a tutti i lavoratori dell'indennità di disoccupazione o il prolungamento della cigo, significativamente onerose, che richiedono le opportune verifiche tecnico-finanziarie, sollevando altresì questioni applicative di non poco conto, come nel caso dell'ipotesi di costituire un fondo che faccia fronte ad eventuali insolvenze dei datori di lavoro, proposta innovativa e interessante, ma dai risvolti pratici problematici.

Anche sulla materia delicata degli ammortizzatori sociali, i margini di manovra  appaiono ristretti, secondo il relatore, dal momento che si tratta di intervenire su tematiche che rientrano a pieno diritto nel campo di azione di un governo in carica, pienamente legittimato a svolgere in tale contesto la sua funzione di indirizzo politico, a cui la stessa maggioranza parlamentare non potrebbe infine far altro che uniformarsi.
 
Le deputate Madia (Pd) e Mosca (Pd) nel ribadire l’esigenza  di interventi urgenti e immediatamente operativi sul versante occupazionale da parte dell'Esecutivo, in relazione a numerose situazioni di crisi aziendale che producono una grave e diffusa incertezza tra i lavoratori, in taluni casi privi di retribuzione pur in costanza del rapporto i lavoro, hanno manifestato la disponibilità del gruppo del Pd ad uno slittamento del termine del 22 febbraio - attualmente previsto dal calendario dei lavori dell'Assemblea - purché esso sia limitato dal punto di vista temporale, in modo da consentire l'inserimento del provvedimento nella fase iniziale del calendario di marzo.

La Commissione ha quindi deliberato la nomina di un Comitato ristretto, secondo la proposta avanzata dal Presidente Moffa e dal relatore.

Il presidente Moffa, anche alla luce dell'avvenuta nomina del Comitato ristretto, la cui prima riunione sarà convocata sin dall'inizio della prossima settimana di lavoro parlamentare, ha avvertito che prenderà contatto con la presidenza della Camera per rappresentare l’eventualità di un breve rinvio del termine di inizio della discussione in assemblea, anche in attesa di verificare gli esiti della attività istruttoria e la possibile unificazione dei testi all'esame del Comitato ristretto.

Nella seduta di martedì 9 febbraio, è proseguito l’esame in sede referente del disegno di legge n. 2424 (Foti) recante interventi per agevolare la libera imprenditorialità e per il sostegno del reddito.

Il presidente Moffa ha ricordato che sul testo risultante dagli emendamenti a suo tempo approvati, la Commissione bilancio, chiamata con altre Commissioni ad esprimere il prescritto parere sul testo approvato, ha deciso di chiedere al governo la relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari. Può pertanto risultare opportuno un approfondimento degli aspetti del provvedimento ancora irrisolti in una sede informale, valutando l'eventuale esigenza di modifiche e integrazioni al testo in esame, che siano in grado di superare i possibili aspetti critici.

Accogliendo la proposta del presidente, la Commissione ha quindi deliberato di nominare un Comitato ristretto, per un approfondimento dell’istruttoria legislativa.

Proseguendo, sempre in sede referente, l’esame del testo derivante dall’unificazione dei disegni di legge nn. 762 Bellanova, 1550 Ceccacci Rubino, 2112 Borghesi, 2654 Delfino, recante disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell'intrattenimento e dello svago, la Commissione ha preso atto che al testo stesso, a suo tempo predisposto da un Comitato ristretto all’uopo costituito sono stati presentati numerosi emendamenti, alcuni dei quali particolarmente complessi, e, dopo gli interventi dei deputati Cazzola (Pdl) e Santagata (Pd) riferiti in particolare ad un emendamento del deputato Cazzola sui profili di copertura finanziaria della spesa, ha deliberato, accogliendo la proposta del presidente Moffa, di deferire al Comitato ristretto l'esame degli emendamenti presentati, anche al fine di valutare nel suo complesso l'insieme delle questioni ad essi sottese.

Nella seduta di giovedì 11 febbraio, la Commissione ha avviato l’esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2863 (Moffa) istitutivo dell'Ente sociale italiano della navigazione.

Il relatore Di Biagio (Pdl) ha illustrato la proposta di legge, che istituisce un nuovo ente, denominato Ente sociale italiano della navigazione (Esin), risultante dell'accorpamento di diversi uffici ed enti pubblici attualmente operanti nel settore marittimo (Ipsema, Sans e Cirm), che vengono conseguentemente soppressi. Il relatore, prima di passare a dare conto dettagliatamente conto del contenuto dei singoli articoli, si è espresso favorevolmente sul complesso del provvedimento, che, a suo avviso, opererebbe una notevole razionalizzazione nel comparto.

La deputata Rampi (Pd) ha espresso un giudizio complessivamente favorevole sul provvedimento, per le finalità perseguite, di razionalizzazione amministrativa e di contestuale incremento delle tutele del personale marittimo.

Dopo che il relatore ha prospettato l’opportunità di costituire un Comitato ristretto per la prosecuzione dell’esame, il seguito dell’esame è stato rinviato.

Sempre nella seduta di giovedì 11 febbraio, la Commissione ha esaminato in sede consultiva, per la relazione alla Commissione politiche dell’Unione europea, il disegno di legge n. 2449-B, <legge comunitaria 2009, già approvato dalla Camera dei deputati e modificato dal Senato.

L’esame è stato introdotto dalla relatrice Pelino (Pdl) che ha ricordato che, essendo il provvedimento già stato esaminato dai due rami del Parlamento, la discussione si svolgerà solo sulle parti modificate dal Senato. Quest’ultimo ha approvato nel medesimo testo le parti di competenza della Commissione già esaminate in prima lettura, che non costituiscono quindi oggetto di ulteriore esame da parte della Camera.

Inoltre, il Senato ha integrato l’allegato B, che elenca le direttive che si intende recepire mediante l'emanazione di decreti legislativi delegati da parte del Governo, previo parere da parte delle Commissioni parlamentari, con due ulteriori direttive: si tratta della direttiva 2009/104/Ce, del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro, che costituisce la versione codificata della direttiva 89/655/Ce (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/Cee), e della direttiva 2009/148/Ce, del Parlamento europeo e del Consiglio, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro, che rappresenta la versione codificata della direttiva 83/477/Ce (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 80/1107/Ce).

Peraltro, ha ricordato la relatrice, le direttive comunitarie di base - ora oggetto di modifica da parte delle nuove direttive adottate nel 2009 - già sono state attuate nell'ordinamento italiano con il decreto legislativo n. 81 del 2008, e successive modificazioni, al cui interno, in particolare, le disposizioni in materia di requisiti minimi per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori e di protezione dei lavoratori dai rischi connessi all'esposizione all'amianto sono rispettivamente contenute nel Titolo III, Capo I (articoli 70-79) e nel Titolo IX, Capo III (articoli 246-265). In conclusione, la relatrice ha preannunciato l'intenzione di proporre l’espressione di un orientamento favorevole sul disegno di legge comunitaria 2009, per le parti di competenza.

La deputata Mosca (Pd), pur riservandosi di entrare nel merito del provvedimento nel prosieguo dell'esame, ha sottolineato da subito il ritardo con cui il governo e la maggioranza giungono ad approvare la legge comunitaria 2009, in contrasto con impegni assunti al riguardo nelle competenti sedi parlamentari.

Il seguito dell’esame è stato quindi rinviato.

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