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Costruire percorsi di mobilitazione e di pressione nei confronti delle istituzioni locali e nazionali, anche sul piano mediatico, per fronteggiare l'emergenza occupazionale del gioco legale in Piemonte. È l’impegno della Filcams Cgil che nei giorni scorsi ha tenuto un’assemblea con i lavoratori del settore – i quali nel frattempo hanno cominciato a organizzarsi negli ultimi mesi creando una rete di contatti di oltre 4 mila persone – colpiti in maniera pesante nel territorio dagli effetti delle normative regionali e comunali sulla limitazione dei luoghi di gioco: sono infatti circa tremila i posti che rischiano di saltare nei prossimi mesi.
All’assemblea con i lavoratori hanno preso parte, tra gli altri, Luca De Zolt della Filcams Cgil nazionale, Mario Santini, segretario generale della Filcams Cgil Torino, e Pippo De Masi, sindacalista che per la struttura sabauda si occupa del settore. Insieme alla Cgil, la Filcams sostiene “le lotte alle dipendenze da gioco, su cui vanno fatte azioni specifiche soprattutto a livello sociale. Parallelamente a questo bisogna tutelare la buona occupazione presente nell'ambito del gioco legale, che oggi viene attaccata da decisioni prese troppo in fretta e senza una adeguata valutazione degli impatti”.
“La limitazione del gioco legale – prosegue il sindacato – sta portando le aziende legali a licenziare e a chiudere, mentre i signori del business illegale stanno scaldando i motori per riprendere il dominio del mercato come in passato”. In Piemonte l'emergenza ha già portato a centinaia di licenziamenti, ma il fenomeno sta assumendo dimensioni nazionali, motivo per cui le organizzazioni sindacali di settore chiederanno l'apertura di un tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico.
“La politica e istituzioni – conclude la nota – devono aprire gli occhi oltre ai facili slogan elettorali: i lavoratori e le lavoratrici non devono essere l'agnello sacrificale di una battaglia condotta in maniera ideologica, ma protagonisti di una riforma del settore che tenga insieme legalità, tutela del giocatore, contrasto alle dipendenze e salvaguardia dell'occupazione”.