GfK, multinazionale leader nel settore delle ricerche di mercato, ha annunciato un piano di riorganizzazione mondiale prevedendo tagli di costi per oltre 200 milioni di euro che si tradurrà in centinaia di licenziamenti a livello globale e, anche per l’Italia, di decine e decine di posti di lavoro in meno. L’azienda non sta attraversando un momento di particolare difficoltà sul mercato italiano, le ragioni della riorganizzazione sono dovute infatti alla nuova impostazione che il management mondiale sta portando avanti e che mira a comprimere il più possibile il costo del lavoro.
"Già da alcuni mesi - spiegano la Filcams e la Fisascat di Milano - avevamo esposto le nostre preoccupazioni, dapprima dopo l’annuncio dell'entrata nel capitale di Gfk da parte della società di private equity Kkr, successivamente con la scelta di fondere Gfk Retail e Gfk Eurisko con la conseguente disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale. Le nostre preoccupazioni erano corrette, queste politiche sono state contestate sia a livello nazionale dalle Rsu Filcams Cgil e Fisascat Cisl che in sede di Comitato aziendale europeo".
I sindacati hanno cercato di "avviare un primo confronto con l’azienda che ad oggi non ha portato a nessun passo avanti - ricostruisce sempre la nota di Cgil e Cisl -, la dirigenza italiana ha dichiarato di non essere in possesso di informazioni oltre i comunicati della casa madre, e in questa fase, di non avere potere decisionale".
"Con l’annuncio di nuovi possibili esuberi, il clima si fa più teso, ed è stato dichiarato lo stato di agitazione nelle sedi Gfk Italia di Milano e Roma. Auspichiamo che nelle prossime settimane possano essere messi in campo una serie di incontri per poter avere accesso a maggiori informazioni sul piano di riorganizzazione e per capire se ci sarà disponibilità di Gfk ad entrare nel merito di soluzioni che salvino l’occupazione", proseguono i sindacati.
"Se così non fosse - conclude la nota -, le lavoratrici e i lavoratori di Gfk, unitamente alle loro rappresentanze sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl, metteranno in atto un pacchetto di azioni sindacali la cui forma e articolazione verrà decisa in base all’andamento del confronto".