“Si scalda la stagione dei rinnovi salariali in Germania, mentre l'economia tedesca sembra aver evitato la recessione che ha colpito il resto d'Europa e il Fondo monetario sollecita il governo di Berlino a ribilanciare la crescita, finora trainata soprattutto dall'export, verso la domanda interna, anche per contribuire all'uscita dell'Eurozona dalla crisi”. Lo scrive oggi Il Sole 24 Ore. Ieri infatti i lavoratori della Deutsche Telekom hanno ottenuto aumenti salariali del 6,5 per cento da qui alla fine del 2013: la stessa percentuale richiesta (ma per quest’anno) dal sindacato dei metalmeccanici, Ig Metall, oltre a una serie di misure a favore dei lavoratori a tempo parziale e degli apprendisti. L'associazione delle imprese del settore ha controproposto il 3 per cento. Dalla settimana scorsa, una serie di scioperi ha colpito le aziende metalmeccaniche, in particolare il settore automobilistico. Il sindacato minaccia ulteriori scioperi. Le trattative dei bancari e dei chimici prenderanno probabilmente il la dal risultato di quella dei metalmeccanici.
“Le richieste sindacali hanno trovato un inatteso appoggio nel ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, il quale ha detto che la Germania può permettersi gli aumenti e con la crescita dei redditi delle famiglie contribuirà ad attenuare la crisi degli altri paesi dell'Eurozona, incrementando l'import. Si tratta del primo riconoscimento da parte di un esponente del governo che una parte dell'aggiustamento all'interno dell'area euro deve essere sopportato anche dai paesi in surplus, Germania in primis, e non solo da quelli in deficit”. Ed è “sulla stessa linea il rapporto pubblicato ieri dal Fondo monetario sulla Germania, al termine dell'annuale visita degli ispettori. Ci sono le condizioni, sostiene l'Fmi, per una ripresa trainata dalla domanda interna”.
Germania, sugli aumenti salariali d’accordo anche il governo
9 maggio 2012 • 00:00