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Strage di disabili nel sud della Germania. Almeno 14 persone sono morte a seguito di un incendio che si è sviluppato in un laboratorio della Caritas a Titisee-Neustadt, nella Foresta Nera, dove si lavora il legno e sono impiegate circa 120 persone, con diverse disabilità fisiche e psichiche. L'incendio, che ha provocato anche 7 feriti, secondo quanto riportano le agenzie di stampa, sarebbe stato provocato da un'esplosione in un deposito, ma non è ancora chiaro se sul posto fossero stoccati materiali chimici.
Molti disabili sono stati presi dal panico e questo ha reso ancora più complicato l'intervento dei vigili del fuoco: “Abbiamo a che fare con persone che per natura non reagiscono in modo razionale”, ha spiegato uno dei responsabili dell'operazione Alexander Widmaier, citato dalla Dpa.
Sulla vicenda è duro il commento della Cgil: “Una morte atroce, gravissima e agghiacciante, che è il frutto malato di un sistema che ghettizza i disabili”. E' quanto evidenzia la responsabile dell'ufficio politiche per la disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita. Secondo la dirigente sindacale si tratta di “un fatto di una gravità inaudita, accaduto in un paese che ha la pretesa di essere la guida politica e sociale dell'intero continente europeo. Non è possibile che stia ancora in piedi un sistema, come quello tedesco, che ghettizza i disabili, ammassandoli in un unico contenitore: una metodologia che l'Italia ha sempre evitato e ripudiato”.
Inoltre, fa sapere Daita, “ci stiamo attivando con i sindacati tedeschi per esprimere la nostra piena solidarietà e il nostro profondo cordoglio. Va fatta luce su quanto accaduto ma soprattutto va radicalmente cambiato un modello così discriminante per i disabili. La disabilità non è una condizione di sotto prodotto della razza umana ma una questione di sfortuna. E i 14 caduti di oggi sono stati due volte sfortunati”, conclude.