"Poste italiane spa, la più grande azienda a partecipazione pubblica del Paese, ha deciso una pre-assegnazione delle attività del call center Sda (servizio consegna pacchi) a un costo di 0,29 centesimi/minuto, costo molto al di sotto di quanto previsto dal ccnl delle tlc, attualmente applicato, e così facendo sta creando le condizioni per la cancellazione di centinaia di posti di lavoro nella nostra regione. Il tutto, a pochi giorni dall’approvazione da parte della Camera dei deputati della clausola sociale nei call center, che garantisce la continuità occupazionale in presenza di cambio d'appalto". Così, in una nota, Alessandro Capitani, segretario regionale della Cgil di Roma-Lazio, e Fabrizio Micarelli, segretario regionale dell'Slc.
"Poste italiane – continuano – non può non assumersi l’onere della responsabilità sociale nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di Gepin Contact, attualmente impiegati sul servizio, pretendendo la continuità occupazionale, garanzia anche di qualità del servizio offerto ai cittadini da oltre quindici anni. La buona politica, sia regionale che nazionale, non può far finta di nulla: deve intervenire chiedendo all'azienda la sospensione della gara, per ristabilire quelle condizioni necessarie a creare i presupposti per una sana concorrenza, basata su innovazione e qualità del servizio, e non sul mero abbattimento del costo del lavoro. Non è più rinviabile l’apertura di un tavolo regionale sui call center, partendo dalle specificità che contraddistingue il settore e che nella nostra regione conta più di 5.000 lavoratrici e lavoratori".