GENOVA - Nell'ambito del ciclo di confronti avviato a livello territoriale sulla "Carta dei diritti universali del lavoro”, la Cgil genovese e ligure ha incontrato i parlamentari liguri del Pd. La nuova carta universale dei diritti ha l’ambizione di tenere insieme tutti coloro che lavorano, qualsiasi sia il tipo di contratto applicato. In pratica si tratta di un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori che ha lo scopo di garantire pari diritti a tutto il mondo del lavoro, oggi profondamente diviso da leggi che separano il pubblico dal privato, gli autonomi dai subordinati, superando tutte le disuguaglianze e che se sarà votato dalla maggioranza degli iscritti verrà tradotto in una proposta di legge di iniziativa popolare.
Durante la riunione, pur registrando opinioni diverse sulla possibilità e sull’opportunità di un intervento di ridisegno complessivo del mercato del lavoro, la discussione ha consentito di convenire su alcuni punti di merito e sulla utilità di un confronto da proseguire nel tempo tra rappresentanza politica e rappresentanza sociale. Sul tema della regolazione dei rapporto di lavoro subordinato, ad esempio, si è convenuto sulla necessità di affrontare le contraddizioni presenti nella normativa in vigore. In particolare l'utilizzo dei voucher, che in Liguria anche più che in altre realtà, dimostra quanto le finalità siano state stravolte dall'ampliamento dei settori, del limite di reddito annuo e delle modalità di acquisto dei voucher. I deputati hanno fatto presente che su questo argomento è in corso anche una iniziativa parlamentare ad hoc, che ha già incontrato l'attenzione del Governo. Il mondo del lavoro è radicalmente cambiato e serve una diversa attenzione verso tutto il mondo del lavoro compreso il lavoro autonomo. Per questo, rispetto agli obiettivi della Carta, è condivisa la necessità e l'urgenza di definire nuovi diritti e tutele anche per un ambito di lavoro che si è molto sviluppato, che ha rappresentato per tanta parte una destrutturazione del lavoro subordinato, e che ha vissuto complessivamente una perdita di reddito e di status anche nelle professioni tradizionali. Su questo argomento interviene il disegno di legge sul lavoro autonomo, che ha iniziato il suo iter parlamentare al Senato, e che potrà essere occasione di confronto di merito anche con le organizzazioni sindacali.
Infine, si è convenuto sulla grande attualità del tema previdenza, sul quale Cgil Cisl Uil hanno elaborato una propria piattaforma, e su cui è in corso un lavoro molto impegnativo nella sede parlamentare, che ha realizzato negli anni scorsi alcune correzioni delle più macroscopiche ingiustizie contenute nella legge approvata nel 2011, e che si propone di affrontare la questione della flessibilità in uscita verso la pensione e del riconoscimento del lavoro di cura a fini previdenziali come priorità, in una più generale rivisitazione del sistema: ad esso va assicurata la sostenibilità economica, anche rendendo più netta la separazione tra previdenza e assistenza; e tuttavia va recuperata una più forte sostenibilità sociale e la tenuta del patto generazione su cui deve fondarsi, a partire dalla costruzione delle condizioni per poter assicurare una pensione dignitosa a coloro che oggi sono giovani, vivono di precarietà e devono fare i conti con frequenti buchi contributivi. Alla riunione hanno partecipato i parlamentari del PD Anna Giacobbe e Mario Tullo.
Ivano Bosco è segretario generale della Cgil Genova
Federico Vesigna è segretario generale della Cgil Liguria