Riportiamo testo integrale della 'Lettera di sfiducia' con cui Generazione Italia dichiara 'chiusa' l'esperienza del governo di Silvio Berlusconi. Il testo, inviato al premier, è stato pubblicato sul sito del movimento legato a Futuro e Libertà.

'On. Presidente, Generazione Italia considera conclusa negativamente l'esperienza di questo Governo che, come fosse un suo feudo personale, ha presieduto. I patti richiedevano l'immediata approvazione di una legge antitrust che eliminasse il monopolio di Mediaset e che favorisse il rinnovo strutturale della Rai restituendo ai media la loro liberta' e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l'opinione pubblica. I patti richiedevano la netta separazione tra gli interessi personali dal Capo del Governo e la sua funzione di altissimo Pubblico Ufficiale'.

'Lei in campagna elettorale ha promesso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; di fare dell'Italia un grande paese ad ispirazione liberal-democratica. Il suo Governo ha inteso la governabilita' come fine a se stessa, il potere per il potere, la governabilita' per la governabilita', un Governo non intenzionato ai cambiamenti, un Governo dei conflitti con la magistratura e con il sindacato, un governo del controllo dell'informazione! Nella nostra alleanza c'e' chi ci accusa addirittura di sovvertire lo Stato di diritto perche' chiediamo una verifica, falsificando la verita' e dichiarando che questo Governo non sarebbe il frutto, come nel passato, di una contrattazione post elettorale, bensi', sarebbe la conseguenza di un patto preventivo stipulato davanti agli elettori! E quindi solo a Berlusconi, se e' vera la premessa, competerebbe concedere la verifica e implicitamente mantenere o sciogliere le Camere'.

'E' una tesi che lede i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e lascia trasparire il ritorno nella politica di dogmi antiliberali! Onorevole Presidente, lo Stato non e' lei! E dopo di lei non c'e' il diluvio! Le chiedo con quali diritti Lei batta i pugni sul tavolo dichiarando la sua insostituibilita'? Con quali diritti Lei pretenda di interpretare personalmente la Costituzione tuttora in atto? Onorevole Presidente, Lei non e' l'uomo della provvidenza, tutt'altro! L'Italia e' una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i Governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del Governo: il tradimento e' solo quello di chi, ad un Paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti di piazza!'.