“Abbiamo appreso con orrore e sgomento del rapimento e dell’uccisione a Gaza del volontario pacifista italiano Vittorio Arrigoni. Esprimiamo il nostro profondo cordoglio ai familiari e ai colleghi di Vittorio. Nulla può in nessun modo giustificare la violenza cieca e brutale che ha portato alla sua barbara uccisione”. Lo si legge in una nota della segreteria nazionale della Cgil.

“Il lavoro di Vittorio, e con lui di tutti i volontari dell’International Solidarity Movement, - prosegue la nota - è un lavoro quotidiano di responsabilità e grande umanità, accanto alla popolazione di Gaza, sottoposta alla punizione collettiva e ad un assedio illegale da parte del governo di Israele. Un lavoro di documentazione delle quotidiane violazioni dei diritti umani della popolazione palestinese di Gaza e di accompagnamento dei contadini e dei pescatori impediti dall'esercito israeliano a lavorare la terra e a pescare. Purtroppo - continua la Cgil - si sono rivelati vani i tanti appelli alla sua liberazione giunti anche dalla società civile di Gaza, che ci chiede anche di comunicare al mondo di non essere confusa con i gruppi estremisti che hanno rivendicato il rapimento di Vittorio e sono responsabili della sua tragica morte”.

La segreteria della Cgil chiede, quindi, “alle autorità di Gaza di fare piena luce su questa tragica vicenda e di assicurare i responsabili alla giustizia. Chiediamo alla comunità internazionale di moltiplicare gli sforzi per porre fine al blocco di Gaza e per riavviare un vero negoziato di pace tra Israele e i Palestinesi che ponga fine ad un conflitto aperto da troppi decenni, che punisce in maniera inaccettabile il popolo Palestinese, non garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli Israeliani. Di fronte a questa tragedia - conclude la nota -, facciamo nostre le parole di Vittorio: restiamo umani”.