Si è chiusa la fase di concertazione tra Regione e parti sociali rispetto al nuovo ciclo di Garanzia Giovani Basilicata. Sono oltre 12 milioni di euro le risorse riprogrammate con le quali si attuerà la nuova fase. Nel corso del confronto, la Cgil di Basilicata ha avanzato alcune osservazioni e proposte, recepite però in minima parte dalla Regione. "L’aver puntato, ancora una volta, la gran parte delle risorse (circa 8 milioni) sulla misura dei tirocini extracurricolari, che rappresenta una modalità precaria di impiego dei giovani, non può in alcun modo essere condivisibile. Esiste peraltro una richiesta da parte della Cgil Basilicata di revisione delle linee guida regionali approvate, al fine di inserire maggiori garanzie per i lavoratori, richiesta ad oggi inascoltata da parte della Regione", si legge in una nota.
I tirocini, per la Cgil, "rappresentano una forma di impiego che, talvolta, si presta ad abusi. Uno dei principali problemi in merito è il dumping contrattuale che essa esercita nei confronti di forme più tutelanti e più costose per le aziende, con la conseguenza che le stesse preferiscono utilizzare esclusivamente questa anziché stabilizzare e contrattualizzare i lavoratori. Abbiamo sottolineato come sia inaccettabile che la stragrande maggioranza delle risorse, 8 milioni di euro, siano concentrate su una unica misura: quella, per l’appunto dei tirocini, mentre risorse assolutamente risibili sono state attestate sull’apprendistato, strumento che garantisce un percorso di ben altra qualità ai beneficiari".
"Se è vero, come è vero, che le scelte relative alle risorse non sono mai solo di numeri, ma anche e soprattutto politiche, dispiace desumere che la scelta della Regione Basilicata conferma le vecchie logiche già applicate alla precedente fase di Garanzia Giovani, sui cui esiti riteniamo di dare un giudizio non positivo, e che si rinuncia invece a un’occasione: quella di promuovere un lavoro di qualità anche per i giovani destinatari di Garanzia Giovani", spiega la nota.
"La Regione Basilicata continua a disperdere risorse pubbliche in interventi frammentari; anziché favorire sviluppo ed occupazione si continua nella direzione di bonus e voucher che non creeranno occasioni di lavoro aggiuntive ma solo sostitutive di quelle già esistenti. Non sono bastati i dati diffusi dall’Istat su quelli che sono stati i risultati prodotti con le politiche dei bonus portati avanti dal governo Renzi; si continua a proseguire sulla strada sbagliata pur di distribuire al mondo delle imprese incentivi a pioggia. Continuiamo a ribadirlo: senza un piano del lavoro e di investimenti non ci sarà alcuna ripresa nella nostra regione", conclude il comunicato.