È stata un'assemblea partecipata quella tenutasi ieri a Bojano nello stabilimento della ex Gam, alla presenza delle segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-UIl, dalla quale emerge un messaggio forte e chiaro: dare certezze future a tutti i 280 lavoratori e garantire la ripartenza della filiera avicola molisana.
I lavoratori e i sindacati "chiedono alla Regione Molise maggiore impegno sul versante delle risorse da mettere in campo per l'area di crisi complessa. Quelle illustrate durante l'ultima riunione al Mise sono insufficienti. Servono più fondi per l'autoimpiego, maggiori certezze per i percorsi volontari di accompagnamento alla pensione e, soprattutto, l’individuazione di un incentivo all’esodo anticipato, così come il finanziamento di progetti indirizzati ai lavori socialmente utili".
Ad Amadori, unico aggiudicatario dei beni della filiera, continua la nota, "ribadiamo la necessità di avere un piano industriale fondamentale per definire un'ipotesi di accordo sindacale, da sottoporre all'assemblea dei lavoratori. Ai ministeri competenti chiediamo un intervento al fine di costruire gli strumenti necessari per accompagnare i lavoratori nel percorso di ripresa lavorativa: a novembre 2017 finisce la Cigs e avremo un dramma sociale se non si troveranno le giuste soluzioni".
Come Fai, Flai e Uila, "riaffermiamo con forza che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e intendiamo tenere alto il profilo della vertenza, attraverso il coinvolgimento anche delle Istituzioni nazionali, regionali e locali. Questo è il momento decisivo, non c'è più tempo e bisogna dare risposte a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie.
Intanto i lavoratori questa mattina sono in presidio sotto la Regione e domani al Mise per chiedere una risposta che possa rilanciare la filiera avicola molisana con tutti gli strumenti indispensabili alla tutela di tutti i 280 lavoratori".