“L’inchiesta giornalistica sui formaggi scaduti messi in vendita attraverso la sofisticazione delle etichette sta assumendo sempre di più connotazioni preoccupanti ed inquietanti”. Lo dice in un comunicato la Cgil Umbria dopo che il quotidiano La Repubblica, che  nei mesi scorsi aveva condotto alcune inchieste sul tema, riferisce oggi di una denuncia a opera di un gruppo di lavoratori della Galbani di Perugia, magazzino di distribuzione con sede a Ponte San Giovanni, dove operano circa 25 addetti, a loro detta costretti a cambiare le etichette a prodotti scaduti da immettere sul mercato.

“Come Flai Cgil regionale – afferma il segretario generale Vincenzo Sgalla - abbiamo chiesto immediatamente alla Galbani di compiere le verifiche necessarie e di chiarire in modo netto la posizione aziendale. Abbiamo chiesto inoltre, attraverso la segreteria nazionale, un incontro urgente di tutto il gruppo per capire cosa sia stato fatto dal 2005 a oggi e come mai l'azienda in questi mesi sia al centro di diverse inchieste giornalistiche. Per la nostra organizzazione – conclude Sgalla – la sicurezza alimentare rimane un prerequisito irrinunciabile, anche a tutela dei lavoratori dell'azienda. Lavoratori che in queste ore vedono il loro futuro a rischio in virtù di eventuali comportamenti scorretti da parte dei dirigenti aziendali”.