Per Annamaria Furlan, le immagini di Air France (l'aggressione ai manager da parte dei dipendenti a rischio licenziamento, ndr) mostrano chiaramente “cosa significa l'indebolimento del sindacato, l'indebolimento della sua capacità di mediazione e contrattazione”. La segretaria generale della Cisl, intervenendo alla presentazione romana del nuovo segretario del sindacato europeo, Luca Visentini, ammonisce: “L'alternativa al sindacato confederale è quella roba lì. È chiaro cosa succede quando non ci sono la contrattazione e la rappresentanza. Il sindacato confederale – prosegue Furlan - è forte quando contratta. La contrattazione è il cuore dell'agire della rappresentanza sindacale. È attraverso quella che garantiamo potere d'acquisto, la qualità del lavoro, la sicurezza e il diritto alla formazione”.
In Italia “siamo in un momento davvero delicato – spiega Furlan -. Oggi il tema è se le nuove relazioni industriali e il nuovo modello contrattuale fanno parte delle scelte di libero confronto e contrattazione tra le parti sociali, o se altri soggetti si devono sostituire a questo”. Ma la segretaria Cisl non ha dubbi: “Le parti sociali si devono assumere fino in fondo la responsabilità di disegnare un nuovo modello di contrattazione e relazioni industriali, e nessuno si può sottrarre a questo: è un fardello che dobbiamo portare”.
A proposito della chiusura del confronto sulla riforma contrattuale decisa dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, per Furlan “ci vuole buon senso”, bisogna che le parti si mettano “intorno al tavolo”, occorre riprendere “immediatamente il confronto con Confindustria”, è necessario “il massimo sforzo per definire il modello contrattuale e di relazioni industriali”. Perché l'alternativa, il salario minimo per legge, “è la fine del contratto nazionale”. Ma per la Cisl “si difende il contratto nazionale cambiando il modello, non aprendo praterie sul salario minimo per legge. Dobbiamo chiederci come rappresentare quel 15% di lavoratori che sono fuori dai contratti nazionali. Ma la produttività – prosegue Furlan - si contratta in azienda, con la contrattazione di secondo livello”. E lancia una proposta: “Nella futura legge di stabilità deve ricomparire la detassazione degli aumenti salariali di secondo livello”.
Ma la contrattazione, ha ricordato Furlan facendo gli auguri a Visentini (“un bravissimo sindacalista che viene dalla cultura confederale del sindacato italiano”), dovrà essere al centro dell'azione anche della Ces, visto che sempre più spesso “la locazione delle imprese è nei nostri paesi, ma le sedi decisionali sono in altri paesi”. “Un ruolo diverso del sindacato europeo nella contrattazione credo sia d'obbligo. Sennò diventa un conflitto tra lavoro e lavoro, tra lavoratori e lavoratrici, tra un paese e l'altro. Dove chi è più forte vince. Dobbiamo trasferire poteri alla Ces dai sindacati dei singoli paesi. Pagheremmo salatamente il fatto di non realizzare questo”.
Furlan (Cisl), rimettiamoci al tavolo, non abbiamo alternative
7 ottobre 2015 • 13:52