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Dopo nove anni è stato siglato il rinnovo del contratto per i lavoratori delle funzioni centrali della pubblica amministrazione. Si tratta del primo della prima firma che interessa i pubblici dipendenti, mentre vanno avanti le trattative per sanità ed enti locali.
“Dopo 9 anni arrivano più tutele, soprattutto su permessi, congedi, malattia e pari opportunità, e si introducono adeguamenti salariali che consolidano le retribuzione tabellari, il tutto insieme a nuove relazioni sindacali che danno più poteri alla contrattazione e alle Rsu di incidere sulle condizioni di lavoro”. Così la segretaria generale della Funzione pubblica Cgil, Serena Sorrentino, commenta la notizia della firma definitiva sul contratto nazionale per i lavoratori delle amministrazioni centrali.
Secondo la dirigente sindacale, “una Pa che guarda all’innovazione ha bisogno di puntare sulla formazione e sulle competenze dei lavoratori e sulle professionalità, in grado di garantire migliori servizi ai cittadini. Per questo per noi sono molto importanti gli interventi sul diritto allo studio, sull’aggiornamento del personale e la formazione continua, la commissione paritetica che dovrà rivedere l’ordinamento professionale”. Inoltre, sottolinea Sorrentino, “abbiamo finalmente superato le norme punitive della legge Brunetta sulla valutazione. In linea con l’accordo del 30 novembre del 2016, con questo contratto abbiamo garantito più diritti, meno precarietà, il ritorno della contrattazione per il miglioramento delle condizioni di lavoro e la titolarità della contrattazione decentrata sulla parte accessoria della retribuzione, non meno di 85 euro medi mensili di aumento contrattuale per il 2016/2018”.
Registrato questo risultato, la segretaria generale della Fp Cgil fa sapere che: “Da oggi siamo al lavoro per garantire in tempi brevi anche il rinnovo di tutti i contratti integrativi e avviare il confronto con le lavoratrici e i lavoratori per il rinnovo del triennio 2019/2021. Abbiamo conseguito ciò che ci eravamo impegnati ad ottenere: ora vogliamo da subito porre le condizioni per far crescere salari, partecipazione e valorizzazione professionale dal prossimo contratto”, conclude Sorrentino.