Carmine, Giuseppe e Oliviero, i tre operai della Wagon Lits saliti su una torre tra i binari della Stazione Centrale di Milano lo scorso 8 dicembre hanno trascorso anche Natale e la notte di San Silvestro a una trentina di metri d'altezza con 4-5 gradi. Protestano contro la soppressione dei treni notturni a lunga percorrenza che costerà il posto a centinaia di dipendenti, loro compresi.

"Per noi - spiega Carmine all'Ansa - salire quassù era l'ultima chance per cercare di salvare il nostro lavoro". A mezzanotte mogli, figli, amici e colleghi gli hanno mandato su spumante, panettone, cotechino e lenticchie e hanno festeggiato tutti insieme collegati con i telefonini. Il brindisi, ovviamente, è stato dedicato all'augurio di riavere i posti di lavoro.

Intanto il 30 dicembre Cisl e Uil, ma non la Cgil, hanno firmato un accordo per ricollocare i 152 lavoratori in esubero in Lombardia nel servizio treni notte. Ma i tre operai che sono sulla torre da oltre tre settimane, non convinti dall'intesa ("sarebbero soprattutto contratti a termine" ha ribadito stamani Carmine) hanno deciso di non scendere.

Anche a Roma un gruppo di lavoratori che forniscono i servizi per i treni notturni delle Fs ha trascorso la notte di Capodanno sul tetto dello stabile di via Prenestina 135. Sabato inoltre una una delegazione ha raggiunto la stazione Termini, dove ha appeso all'albero di Natale le lettere di licenziamento (800 in tutto quelle inviate da Fs). I lavoratori delle aziende Servirail Italia (ex Wagon Lits) e Rsi occupano il tetto dello stabile di via Prenestina da
fine novembre. Il 22 dicembre Fs ha preso l'impegno di ricollocare tutti i lavoratori entro due anni.