Nulla di fatto nell’incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, (a cui ha partecipato anche il ministero del Lavoro) per la vertenza Froneri (Nestlé R&R) che riguarda la procedura di licenziamento per 120 lavoratori, di cui 112 a Parma e 8 a Milano. Oggi 29 novembre i lavoratori manifestano in Svizzera, a Vevey, sotto la sede della Nestlé Mondo.
"Il Gruppo ha disdetto tutti gli accordi di II livello e deciso, unilateralmente, una riorganizzazione aziendale con un licenziamento collettivo senza appello – spiega Mauro Macchiesi, segretario Flai Cgil –. Il gruppo ha rifiutato esplicitamente tutte le proposte che le organizzazioni sindacali, il ministero dello Sviluppo economico, il Comune di Parma e la Regione Emilia Romagna hanno presentato per finalizzare un piano sociale che avrebbe accompagnato il piano industriale e l’utilizzo dell’impianto di Parma (in cui cesserebbe, se il Gruppo procedesse con il progetto, la produzione del gelato a marchio Antica Gelateria del Corso e Motta). Questa scelta aziendale comporta sul mercato del settore una forte spinta alla concorrenza al ribasso sulla pelle e sui diritti dei lavoratori, che non la accetteranno, facendo di questa vertenza un simbolo contro un’idea delle relazioni sindacali e sociali in Italia e in Europa. Anche in Germania, Grecia e Spagna si stanno chiudendo stabilimenti”.
“L’azienda – prosegue Macchiesi – al tavolo del Mise ha tenuto un comportamento molto scorretto, tentando di screditare le organizzazioni sindacali, paventando divisioni, assolutamente strumentali, fra i lavoratori. Le posizioni ferme che sono giunte dalla vice ministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, e dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ci confortano in una battaglia che sarà lunga, finalizzata all’interesse dei lavoratori e del sistema delle aziende che intendono operare in un mercato con regole corrette e trasparenti, una battaglia che vale la pena combattere".
"Oggi i lavoratori di Froneri di Parma sono a manifestare sotto la sede della Nestlé Mondo a Vevey in Svizzera. La Nestlé, infatti, detiene il 47 % delle azioni della finanziaria costituita con R&S e dalla quale ha dato vita a due Newco. Questo sistema di scatole vuote uccide l’industria italiana. In questa vertenza c’è da difendere la dignità del lavoro e dei diritti e non terminerà con una data burocratica che sancisce la fine della procedura di licenziamento collettivo. Le manifestazioni e lo sciopero di sabato 2 dicembre – conclude Macchiesi – serviranno anche per questo”, conclude la nota.