Sui licenziamenti intimati dalla Froneri (Nestlè) "splende l'assordante silenzio di Confidustria e di chi continua a pensare che il problema dei 250 lavoratori, che rischiano il posto di lavoro, sia risolvibile con un'elemosina o con la possibilità di lavorare a Frosinone". È quanto si legge in una nota, firmata dal responsabile delle Politiche contrattuali della Cgil Emilia Romagna, Antonio Mattioli. "Nonostante la presa di posizione del sindaco Pizzarotti - spiega il sindacalista -, della Regione Emilia-Romagna e del viceministro Bellanova, a sostegno della lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Froneri, c'è ancora chi mette la testa sotto la sabbia e addirittura asseconda l'indegna posizione del gruppo dirigente delle Froneri".

"La capolista del “chissenefrega” è la Confindustria locale - a suo avviso - che, unitamente a Federalimentare (Aidepi), asseconda due soggetti come Monaco e Valentinis, i dirigenti della Froneri, che si vantano in ogni sede di essere tagliatori di teste. Va tutto bene così? Le imprese del territorio non hanno nulla da dire?".

In Emilia Romagna e a Parma c’è rispetto delle relazioni e un'elevata contrattazione che garantisce diritti e qualità del lavoro e delle produzioni, che sono "tratti fondanti del patto per il lavoro sottoscritto anche da Confindustria regionale: in Froneri invece assoluto disprezzo del confronto e di lavora", secondo Mattioli. "Solo loro, i dirigenti della Froneri, potevano sottoscrivere intese che confermavano la continuità del sito produttivo di Parma, come è successo lo scorso mese di luglio, salvo poi due mesi dopo dichiararne la chiusura. Di fronte a atteggiamenti arroganti e indecenti un'associazione come la Confindustria di Parma, che si fregia di essere garante dell'economia del territorio e della responsabilità sociale delle imprese, dovrebbe assumere una posizione a tutela dell'integrità territoriale e del lavoro".

Da parte sua, la Cgil va avanti nella lotta "per ottenere le dovute tutele sociali e la dovuta soluzione di mantenimento del sito produttivo: è giunta l'ora che si faccia una scelta di campo e di alzare la testa, continuare nel silenzio dei 'chissenefrega' aiuta il saccheggio del territorio".