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Rotture troppo frequenti e riparazioni inadeguate, a causa dei mancati investimenti e di un utilizzo inefficace delle risorse, comunque scarse. A denunciare la situazione del parco automezzi dei vigili del fuoco, giudicata grave in tutti e quattro i comandi regionali, è la Funzione pubblica Cgil del Fvg, che ieri ha deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale, che interessa in regione 950 lavoratori, di cui 850 “operativi” e 100 amministrativi. La comunicazione, firmata dalla segretaria regionale Mafalda Ferletti e da Renato Chittaro, coordinatore Fp vigili del fuoco, è stata inviata ieri ai vertici nazionali del corpo, al direttore regionale Fabio Dattilo, alla commissione nazionale di garanzia per gli scioperi nei servizi essenziali e al prefetto di Trieste Anna Paola Porzio, commissario di Governo per il Fvg, cui spetterà l’avvio della procedura di conciliazione.
«La Fp Cgil – si legge nella proclamazione – denuncia da molto tempo la grave carenza di mezzi in Fvg, che costringe il personale a operare con mezzi e risorse nettamente insufficienti. Ma le nostre segnalazioni sono rimaste completamente inascoltate. Si ritiene pertanto urgente e non più rinviabile un intervento per garantire la sicurezza dei mezzi, del personale e un servizio adeguato ai cittadini». Non mancano esempi concreti: «Riparazioni di campagnole e autopompe ormai vetuste, autoscale datate per le quali si pensa solo alla verniciatura e non ad interventi sulla parte tecnica, a partire dai cavi utilizzati per lo sviluppo delle scale. Con questo modo di operare sarà impossibile svecchiare il parco automezzi, finendo per azzerare la sicurezza degli stessi e degli operatori».
«Chiediamo sicurezza per il personale e di garantire con mezzi adeguati un servizio fondamentale per la sicurezza dei cittadini, esigenze che vengono prima di qualsiasi ragione contabile», dichiara Chittaro, chiarendo che lo stato di agitazione non comporta alcun effetto sui servizi essenziali svolti dai vigili del fuoco. «L’agitazione – conclude Chittaro – punta ad aprire un confronto immediato per affrontare una situazione divenuta insostenibile e che non può più essere rimandata».