"La delicata trattativa che stanno vivendo i 346 lavoratori della Franco Tosi, non permette a nessuno di fare caricature o strumentalizzazioni di diverso genere o di scaricare su altri responsabilità precise". Lo afferma in una nota la Fiom Cgil della Lombardia che sottolinea come di fronte alla sua richiesta di aggiornare la trattativa, "Fim e Uilm abbiano preferito continuarla fino ad arrivare ad un accordo separato senza nemmeno la maggioranza dei delegati".

"Inoltre, sempre Fim e Uilm - afferma ancora la Fiom - hanno deciso autonomamente di mettere a referendum l’ipotesi di accordo che è stata chiaramente bocciata dalla maggioranza dei votanti. Hanno fatto tutto loro, ora la responsabilità non può essere data alla Fiom, solo per avere detto che non era disponibile a rinunciare ai diritti indisponibili in capo ai lavoratori".

Per la Fiom, "l’idea ventilata in queste ore in azienda di ripetere il referendum non solo non può essere presa in considerazione, ma risulta una presa in giro per chi ha votato e che in ogni momento è stato presente ad ogni iniziativa sindacale. La democrazia è una cosa seria e non una pagliacciata da usare per piegare i lavoratori alle pretese dell’azienda".

"Come discusso anche oggi (29 aprile) in assemblea sindacale - prosegue la nota - la Fiom ribadisce la disponibilità a riprendere da subito la trattativa per trovare una soluzione adeguata rispetto ai punti che abbiamo posto durante la trattativa necessari per trovare un accordo che garantisca continuità di ai diritti dei lavoratori come previsto dalle norme vigenti senza tralasciare un progetto industriale serio e coerente per il rilancio della Franco Tosi.

A fronte della convocazione inoltrata martedì 28 aprile dal Commissario Straordinario, la Fiom Lombardia chiede che la trattativa "riprenda il prima possibile presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, affinché si possa svolgere una trattativa senza condizionamenti nel pieno rispetto delle norme previste dall’amministrazione straordinaria".