"Alla Franco Tosi di Legnano è in corso una difficile vertenza per salvare quella storica fabbrica, l'occupazione e i diritti dei lavoratori. Nei giorni scorsi Fim e Uilm hanno sottoscritto un'intesa separata con il gruppo acquirente Presezzi e l'hanno sottoposta al voto dei lavoratori. Che l'hanno bocciata. Ora il segretario generale della Fim addossa - in dichiarazioni alla stampa - alla Fiom la responsabilità di quel cattivo esito, accusandola di voler nei fatti la chiusura della fabbrica e di subordinare il futuro lavorativo dei suoi occupati ai propri interessi politici". In una nota la Fiom Cgil nazionale ricostruisce così la vicenda in atto alla Franco Tosi affermando che "Fim e Uilm hanno scelto la strada del suicidio sindacale mettendo così a repentaglio la trattativa, il futuro della fabbrica e dei suoi lavoratori".
Nella nota la Fiom Cgil ricostruisce per punti la vicenda: "1) Fim e Uilm hanno voluto mettere a disposizione della futura proprietà i diritti indisponibili dei lavoratori, con un'ipotesi d'intesa che costringeva ogni singolo lavoratore a firmare una lettera di rinuncia ai diritti acquisiti. 2) Fim e Uilm hanno voluto proseguire la trattativa anche dopo il parere contrario della Fiom e senza avere la maggioranza delle Rsu dello stabilimento. 3) Fim e Uilm hanno voluto siglare l'intesa con la nuova proprietà senza voler prima sentire il parere dei lavoratori. 4) Fim e Uilm, dopo avere firmato l'intesa, non avendo il consenso delle Rsu, hanno voluto indire un referendum tra i lavoratori mettendoli di fronte a un ricatto, a scegliere tra i diritti e il lavoro. 5) Fim e Uilm sono stati bocciati dal no all'intesa della grande maggioranza dei votanti, mentre un cospicuo numero di lavoratori non ha nemmeno partecipato al voto segnando cosi la loro distanza da una scelta coercitiva".
"Fim e Uilm alla Franco Tosi la frittata l'hanno fatta da sole - conclude il sindacato delle tute blu Cgil - Sarebbe bene che non addossassero ad altri la responsabilità di aver pregiudicato una delicatissima trattativa, preoccupandosi invece un pò di più di riaprirla per arrivare a una soluzione unitaria e condivisa dai lavoratori (i veri titolari del mandato), che garantisca il futuro dello stabilimento e quello dei suoi lavoratori senza ridurne i diritti. Del resto l'azienda che subentra, se davvero ha un progetto industriale, dovrebbe riflettere che è interesse anche suo trovare un consenso attivo di tutti quelli che vogliono far funzionare l'impresa con la loro intelligenza e i loro diritti. Quest'ultima è sempre stata e sempre sarà la posizione e la pratica della Fiom. Riteniamo a questo punto importante che la trattativa si riapra, vista la sua importanza, al ministero dello Sviluppo economico".
Franco Tosi: Fiom, dopo la frittata di Fim e Uilm si riapra una trattativa unitaria
29 aprile 2015 • 00:00