"Oggi, giovedi 12 maggio, durante il presidio di tutti i lavoratori impiegati nei servizi amministrativi dell’ex Asl Rm C, organizzato dai sindacati, sotto la Regione Lazio, per il taglio del 25% della forza lavoro previsto dalle due delibere emanate dalla direzione aziendale della nuova Asl Roma 2, siamo stati ricevuti dalla Cabina di regìa, nella persona di Schiavetti e del direttore amministrativo della stessa Asl, Cavalli". Lo dichiarano, in una nota unitaria, i segretari regionali di Fp Cgil Mastropietri, Cisl Fp Gunnella e Uil Fpl Calcagni.
I sindacati hanno rimarcato le loro posizioni, volte alla tutela di tutti i lavoratori della Capodarco e della Maggio 82, impiegati nella commessa, molti dei quali con disabilità, e pertanto hanno richiesto il ritiro delle delibere che prevedevano il ricorso al lavoro somministrato (garanzia di precarietà) e tagli agli attuali livelli di erogazioni dei servizi. La Regione Lazio ha dichiarato di voler rimodulare i bandi, anche in virtù del nuovo Codice sugli appalti, approvato dal Governo il 19 aprile scorso, e di avviare un confronto con i sindacati per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
A margine della riunione, i confederali hanno avanzato la richiesta di arrivare, in tempi brevi, a un accordo che introduca obbligatoriamente in tutti i bandi emanati dalla Regione Lazio la clausola di salvaguardia occupazionale nei cambi appalto. "Una prima apertura che apprezziamo – concludono i dirigenti sindacali –, ma che consideriamo ancora insufficiente per revocare lo stato di agitazione".