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“No al passaggio del Corpo forestale dello Stato in quello dei Carabinieri, no alla militarizzazione di un corpo nato col pieno riconoscimento per i suoi dipendenti di diritti civili e prerogative sindacali propri di una forza di Polizia ad ordinamento civile”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte, in merito al passaggio del corpo forestale in un altro Corpo di Polizia approvato in commissione Affari costituzionali nell'ambito dell'esame sul ddl Madia.
Secondo il dirigente sindacale “è necessaria, e ancora possibile, una vera riorganizzazione del Corpo, contro questo tentativo di destrutturare e cancellare un corpo che rappresenta un insostituibile presidio di legalità. Per questo diamo il via alla mobilitazione del Corpo, mettendo in conto anche l'ipotesi di uno sciopero generale degli operatori del settore, il primo ad essere realizzato nell'intera storia del Corpo Forestale dello Stato e, più in generale, dello stesso comparto sicurezza del Paese”.
Uno sciopero, precisa Chiaramonte, “necessario per preservare il salvataggio di un soggetto centrale, soprattutto sul fronte della legalità, dal degrado e dalla progressiva cancellazione. Un Corpo dal grande ruolo e dal grande valore, come le funzioni di contrasto ai crimini ambientali, agroalimentari e alle ecomafie hanno sempre dimostrato, anche in questi stessi giorni, nella cosiddetta terra dei fuochi, dove per effetto di una azione sinergica tra autorità giudiziaria e Corpo forestale si stanno conseguendo risultati assolutamente rilevanti per la tutela dell'ambiente e la difesa della collettività. Contro questo scempio che si sta perpetrando, per salvare il Corpo forestale, chiediamo a tutti i cittadini, alle organizzazioni sociali e alle associazioni democratiche, di dimostrare comprensione e attiva solidarietà”, conclude Chiaramonte.