“Il ministero dell’Ambiente sta attraversando una fase di caos organizzativo che ha rari precedenti nella storia delle amministrazioni dello Stato”. Lo afferma in una nota Antonio Crispi, segretario nazionale della Funzione pubblica Cgil. “Dal 16 ottobre 2009 - afferma -, cioè da quando è entrata in vigore la riforma organizzativa fortemente voluta dal ministro, solo due nuove direzioni generali su cinque hanno un direttore generale incaricato. Le strutture dirigenziali di secondo livello (uffici) operano in modalità provvisoria secondo il precedente assetto organizzativo, assicurando soltanto l’ordinaria amministrazione fino al conferimento degli incarichi dirigenziali generali”.

Prosegue la nota: “Allo stato, per stessa ammissione del segretario generale del ministero, la quasi totalità dei soggetti che si dichiarano, da mesi, a capo delle strutture dirigenziali del ministero sono privi di legittimazione perché le loro nomine sono state oggetto di pesanti rilievi da parte degli uffici incaricati del controllo preventivo degli atti. Mentre anche la cronaca internazionale di questi giorni ci mostra quanto sarebbe necessario un Ministero dell’ambiente ben strutturato, i direttori generali sono passati da otto a sei (cinque direttori generali e un segretario generale), i dirigenti non generali da 62 a 50 e i funzionari e gli impiegati sono passati da 928 a 770; in compenso, mentre ai lavoratori non viene ancora pagato il trattamento accessorio per il 2009, aumenta il peso delle società in house come la Sogesid per il ministero dell’Ambiente, società tuttofare, che allo stato risulta gestire per il ministero dalla bonifica dei siti inquinati, alla gestione dei fondi europei alla ristrutturazione dell’asilo nido senza che nessuno si interroghi sui costi di tali società e delle ragioni della loro attività”.

In questa situazione,
conclude la nota, il ministro Prestigiacomo “ha dichiarato che abiterebbe accanto ad un centrale nucleare, come libera cittadina il suo desiderio è legittimo, ma con questo ministero per l’ambiente ogni altro cittadino o cittadina del nostro paese dovrebbe avere un po' di preoccupazione”.