"I vincoli di spesa sul personale, imposti negli ultimi anni, hanno prodotto una riduzione della capacità di risposta ai bisogni dei cittadini marchigiani (aumento delle liste di attesa e limitazioni dell’offerta), ma anche un incremento dell’età media degli operatori, dei carichi di lavoro e dei turni straordinari. Senza dimenticare che i lavoratori della sanità stanno subendo gli effetti negativi del blocco del rinnovo contrattuale dal 2009". Così Alessandro Pertoldi, segretario generale della Fp Cgil Marche.
"Per tutto ciò, nelle Marche il tema dell’adeguamento delle dotazioni organiche e della stabilizzazione dei troppi precari deve tornare ad essere centrale. È necessario - dopo la presentazione del piano occupazionale da parte dell’azienda Ospedali riuniti - un deciso cambio di rotta per tutto il sistema sanitario marchigiano che interessi anche l’Asur, l’azienda Marche Nord e l’Inrca. In sostanza, è necessario ricominciare a investire per il diritto di tutti alla tutela della salute, sapendo che è in gioco la possibilità di poter continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza per i cittadini", prosegue il dirigente sindacale.
"Nella nostra regione si subiscono gli effetti di norme statali sbagliate, che mettono sullo stesso piano tutte le Regioni, indipendentemente dalle riorganizzazioni del sistema, imponendo ulteriori riduzioni della spesa del personale anche per i prossimi anni. Per le Marche, significherebbe un'ulteriore riduzione con ricadute pesantissime sulla tenuta del sistema. Chiediamo sia riconosciuto e ripagato lo sforzo compiuto in primis dagli operatori della sanità. Perciò, ribadiamo le nostre richieste alla Giunta: avvio del confronto sui piani occupazionali, per individuare le effettive necessità per ogni azienda e ogni area vasta dell’Asur, stabilizzazione degli operatori precari e copertura del turn over al 100%", conclude l'esponente Cgil.