PHOTO
‘#fuoriametà - l’altra pena, fuori le mura’. Dietro queste parole la Fp Cgil nazionale ha promosso una campagna sull’esecuzione penale esterna e sulla giustizia minorile attraverso delle video inchieste per conoscere, attraverso le parole delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, questo sistema, indagando allo stesso tempo sulle loro condizioni di vita e di lavoro.
“Pensiamo che l'esecuzione penale esterna e le misure alternative – afferma la Funzione pubblica Cgil – siano uno strumento più aderente al mandato costituzionale e agli standard europei, con costi minori per la collettività”. Ma per attuare tale mandato, osserva la sigla del pubblico impiego, “non si può prescindere da maggiori investimenti per il nuovo dipartimento di giustizia minorile e comunità, che mettano i lavoratori in condizioni di svolgere adeguatamente il proprio lavoro. Eppure, nella prossima legge di Stabilità non sono previste quelle assunzioni necessarie per sostenere l'azione dei dipartimento e mandare avanti il servizio”.
La prima video inchiesta è stata girata a Milano, nell’Ufficio Interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Lombardia, seguiranno poi le storie di Roma e Napoli. “Con questo viaggio nell'altra pena e nelle misure alternative – conclude il sindacato – vogliamo mostrare, dando voce a lavoratrici e lavoratori, le condizioni di lavoro, le forti difficoltà nelle quali si muovono gli operatori e l'importanza del delicato compito che questi svolgono per la società”.