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Per poliziotti, carabinieri e finanzieri si profila un rinnovo contrattuale denso di amarezze e il malumore che serpeggia tra di loro è sempre più forte. A cominciare dall’aumento previsto in busta paga, definito risibile dai sindacati del comparto, al limite della beffa: “È inaccettabile – affermano – che le regole dello stato di diritto vengano aggirate con stanziamenti sufficienti per l’acquisto mensile di un panino”. Dopo anni di stanziamenti sempre più frenati, per loro come per il resto della pubblica amministrazione, e una ‘vacanza contrattuale’ che perdura dal 2009, è giunta la sentenza della Corte Costituzionale che ha intimato al Governo di rinnovare i contratti. “Renzi ha preso atto di non poter fare altrimenti – spiega Daniele Tissone, segretario del Silp Cgil –, ma si muove in evidente malavoglia, tanto è vero che ha stanziato appena 74 milioni per gli aumenti salariali: se li andiamo a dividere per i 450.000 operatori in servizio, significa al massimo un aumento di 14 euro lordi. Quel che ci fa rabbia, però, è che con lo stesso provvedimento si stanziano 88 milioni, 9 più che per noi, per pagare i soldati di ‘Strade sicure’ e della ‘Terra dei fuochi’. “Vogliono far pagare lacrime e sangue ai poliziotti e ai cittadini con tagli scellerati alla sicurezza: Qui si distrugge per distruggere. Si parla di 6 euro netti per agente. Vogliono farci abdicare alla nostra missione”, denuncia Gianni Tonelli del Sap.
È tempo di tagli e di cure dimagranti, ma agli organici delle forze dell’ordine è stato imposto un digiuno forzato. Si è alla vigilia, infatti, della chiusura di centinaia di piccoli posti di polizia, e “non c’è da meravigliarsi – aggiunge Tissone –, considerando che rispetto a qualche anno fa, ci sono complessivamente 45.000 operatori in meno. E se ogni anno vengono assunti in 2.500, ne vanno in pensione almeno il doppio”. Senza dimenticare, i 491 milioni di riduzione dei fondi per la direzione antimafia, la lotta alla criminalità organizzata e gli straordinari. Ma mancheranno fondi anche per la gestione di caserme e per i reparti di prevenzione del crimine.
L’emergenza riguarda anche Roma. “Nella capitale, tra il 2001 e il 2014 – rileva ancora il responsabile del Silp –, la popolazione è cresciuta del 13%, il che vuol dire un aumento di 300.000 residenti; di contro, la questura ha ridotto gli organici del 26%. Forse erano troppi prima, ma ora sono diventati davvero pochi. A Ostia ad esempio, c’è in servizio un agente ogni mille abitanti, ma al Casilino va anche peggio, un agente ogni 2.560 persone”. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha tenuto a precisare, però, che “per il Giubileo possiamo stare tranquilli: in occasione di grandi eventi, ha sempre funzionato il pieno raccordo fra intelligence e polizia, e in tal senso abbiamo deciso di assumere 2.500 agenti, da utilizzare subito dopo un corso di formazione e di assegnare all’area romana quasi 2.000 unità, fra poliziotti, carabinieri e guardia di finanza”.