Sono disponibili 72 milioni per rendere le aziende italiane più competitive grazie alla formazione. È l’ultima iniziativa di finanziamento di Fondimpresa, il più grande fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia: 189.000 aziende aderenti (per il 98,5% pmi) con 4.762.000 lavoratori (da solo, la metà degli iscritti a tutti i fondi).
Le imprese che puntano ad accrescere la propria competitività potranno richiedere - direttamente, in aggregazione con altre aziende, o anche con un ente di formazione come capo progetto, purché già iscritto all’elenco di soggetti qualificati del fondo - un finanziamento per formare i lavoratori in modo mirato, su base settoriale di reti o di filiere produttive, territoriale o interaziendale. Verranno finanziate, in particolare, attività formative direttamente connesse alle seguenti aree tematiche: qualificazione dei processi produttivi e dei prodotti; innovazione organizzativa; digitalizzazione dei processi aziendali; commercio elettronico; attuazione degli obiettivi e del programma di attività di contratti di rete già sottoscritti; internazionalizzazione, comprese le attività che rientrano nell’ambito di operatività dei 'consorzi per l’internazionalizzazione'.
Sono escluse le attività formative organizzate per conformare le imprese alla normativa nazionale obbligatoria in materia di formazione. Almeno la metà dei lavoratori, coinvolti da ciascun piano, dovrà essere dipendente pmi. Viene promossa la partecipazione delle imprese che non hanno mai beneficiato degli avvisi di Fondimpresa, e viene incoraggiato il coinvolgimento nella formazione di donne, over 50, lavoratori sospesi (in cassa integrazione o con contratti di solidarietà), lavoratori stranieri, lavoratori tra 18 e 29 anni.
“Il mondo del dopo-crisi è completamente diverso – osserva Giorgio Fossa, presidente di Fondimpresa –; fabbriche intelligenti e alto artigianato conviveranno nello stesso territorio, la manifattura 4.0 è già una realtà, le imprese (28 su 100) che avevano trasferito gli stabilimenti, ora li stanno riportando in Italia. Bisogna essere preparati a sfruttare le opportunità dei nuovi fenomeni. E la formazione è la chiave di accesso a tali opportunità. Perciò, impegniamo ingenti risorse finalizzate alla competitività. Gli strumenti del fondo hanno sostenuto le imprese durante la fase più critica, ora l’obiettivo è stimolare e accompagnare la ripresa produttiva a pieno ritmo”.
“In Italia, oltre il 40% dei giovani è senza lavoro, eppure tanti imprenditori non trovano le competenze di cui hanno bisogno – commenta Paolo Carcassi, vicepresidente del fondo –. Gli occupati dovranno restare al lavoro più a lungo, ma le loro competenze diventano rapidamente obsolete, perché il ciclo di vita dei prodotti si è estremamente velocizzato, passando da 15 a 3 anni. Sono criticità che possono diventare nuove possibilità, con una formazione adeguata. La formazione è un fattore-chiave - come dimostrano gli esiti positivi dei percorsi di riqualificazione, promossi e finanziati da Fondimpresa per i cassintegrati e i lavoratori in mobilità, con oltre 120.000 persone coinvolte - sia per consolidare l’occupazione esistente sia per aiutare il crearsi di nuova occupazione”.
L’iniziativa è l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di attività con cui il fondo di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil ha sostenuto e sostiene i progetti di rilancio delle imprese italiane, finanziando attività di formazione focalizzate sulla competitività, per un totale di 820 milioni. In tutto, dal 2007 ad oggi, sono stati messi a disposizione delle imprese 2,1 miliardi, che hanno consentito di investire - anche più volte - sulle competenze dei lavoratori, per un totale di 4,6 milioni di partecipazioni alla formazione. A seconda degli ambiti, i piani formativi sulla competitività potranno essere presentati in un arco di tempo che va dal 24 novembre 2015 al 19 maggio 2016, salvo esaurimento risorse. Tutte le informazioni su www.fondimpresa.it