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Per Foggia l'anno appena iniziato è stato già segnato da bombe e agguati. Tre attentati, tra cui l’esecuzione di un commerciante d’auto, freddato con 3 colpi di pistola al volto in un agguato dalle modalità mafiose. “In questa provincia si spara e si ammazza con una facilità che lascia sgomenti – commentano i segretari generali di| Cgil, Cisl e Uil di Foggia, Maurizio Carmeno, Carla Costantino e Gianni Ricci - Già registriamo il primo episodio di sangue, dopo che lo scorso anno abbiamo contato in tutta la provincia il doppio degli omicidi rispetto al 2018. E si ripetono attentati e violenze".
Secondo i sindacati foggiani c'è "assoluta necessità di accelerare i processi per l'istituzione a Foggia della Direzione investigativa antimafia (Dia) e di potenziare gli organici delle forze di polizia e della Procura della Repubblica, per sostenere – spiegano - il già encomiabile lavoro che sul piano repressivo e di intelligence sta svolgendo la cosiddetta 'Squadra Stato'”.
A preoccupare Cgil, Cisl e Uil sono poi “le ripetute azioni intimidatorie ai danni di attività commerciali, con due di queste andate distrutte la notte di capodanno. Episodi – continuano Carmeno, Costantino e Ricci - che aggravano il diffuso clima di invivibilità e insicurezza nei cittadini e che, colpendo le imprese, danneggiano l'economia e il lavoro, scoraggiando chi avrebbe intenzione di fare investimenti imprenditoriali in questa città”.
Per i sindacati siamo dunque di fronte ad uno “stato di emergenza complicato ed accertato”, che va affrontato con misure speciali: “Si costituisca una task force interdisciplinare permanente che veda coinvolte istituzioni, procura, forze dell'ordine, chiesa, mondo imprenditoriale ed industriale, forze sociali, associazionismo, terzo settore, comitati di cittadini – concludono i tre segretari dei sindacati foggiani - C'è bisogno di una grande alleanza sul territorio, c'è bisogno di una decisa presa di posizione collettiva, c'è bisogno di una 'scesa sul campo' reale, concreta, sentita e collettiva”.
E una prima “scesa sul campo” ci sarà venerdì 10 gennaio, quando nel capoluogo dauno è in programma la manifestazione promossa da Libera, l'associazione antimafia guidata da don Luigi Ciotti, che ha invitato alla partecipazione associazioni, forze sindacali, studenti, amministratori e mondo della chiesa. Un invito subito accolto dalla Cgil ed in particolare dallo Spi (il sindacato pensionati) provinciale e regionale: “La città di Foggia – si legge in una nota del sindacato - sta vivendo uno dei periodi più bui della propria storia. Il nostro capoluogo non deve e non può rassegnarsi a questo stato di cose che vede la città sopraffatta da degrado e delinquenza. È necessario che tutte insieme, istituzioni, sindacati, mondo dell'impresa, associazioni e singoli cittadini, le forze sane del tessuto sociale, economico e culturale della città lavorino realmente a un progetto di rinascita di Foggia”.
Della necessità di una “risposta straordinaria e coordinata dello Stato”, parla anche Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia. "C'è una mafia militare che fa notizia e una imprenditrice che richiede indagini patrimoniali e azioni mirate – spiega il segretario - Senza togliere dalle spalle di ogni pugliese questa tara insostenibile sarà difficile parlare di vero e sano sviluppo per i nostri territori, perché la legalità ne è condizione essenziale”.