Mirko Lami, della segreteria di Cgil Toscana, dopo l'incontro svoltosi su Floramiata alla presidenza della Regione Toscana, con Gianfranco Simoncini, il curatore e le altre organizzazioni sindacali, esprime "preoccupazione" per le prossime scadenze che si trovano di fronte.
“Abbiamo appreso - spiega Lami - che il giudice ha indicato per il 15 aprile la data in cui verrà atta l'asta, ma con il 31 di marzo scade la cassa in deroga ai lavoratori rimasti fuori dal ciclo produttivo. Abbiamo apprezzato lo sforzo della Regione per trovare delle soluzioni impegnandosi a verificare la possibilità di far ricorso a contratti di solidarietà di tipo B, ma ha anche ventilato l'ipotesi di un part time verticale tra gli oltre 130 lavoratori così da dividere i sacrifici in attesa di un esito positivo della procedura di vendita. Un quesito avanzato al curatore è stato riguardo all'ipotesi che l'asta possa non concludersi positivamente e che si debba ricorrere ad una nuova procedura: su questo lo stesso Curatore fallimentare si è reso disponibile a verificare la possibilità di far ricorso ad un eventuale affitto d'azienda”.
Lami continua ad evidenziare che, nonostante gli sforzi della Regione Toscana e del sindacato, “il Jobs Act del Governo è disastroso perché, oltre a ridurre gli ammortizzatori sociali, accorcia la cassa in deroga a soli tre mesi, quindi è enormemente penalizzante solo per i lavoratori che dopo tale periodo diventerebbero disoccupati. Probabilmente qualcuno da Palazzo Chigi non si è reso conto che alla fine del 2016 avremo una marea di disoccupatisenza alcun reddito, proprio per la mancanza di ammortizzatori sociali e per la mancanza di imprenditori disposti ad investire”.