“Lo stato di agitazione proclamato dai sindacati dell’Enea continua a riscuotere un consenso largo ed evidente che non può essere ignorato”. A dirlo è il segretario generale della Flc Cgil Domenico Pantaleo, precisando che “le motivazioni della protesta restano forti e riguardano la funzionalità del secondo ente di ricerca pubblico italiano. Non si tratta, pertanto, di rivendicazioni particolaristiche”. Evidenti, inoltre, sono “le ripercussioni anche sul tessuto produttivo e territoriale del paese, essendo l’energia e l’ambiente le tematiche principali dell’Enea”.
“La ministra dello Sviluppo economico, prima di procedere alle nomine degli organi di vertice secondo le nuove disposizioni legislative, dovrebbe ottemperare a quanto previsto dall’ordine del giorno promosso dai presidenti delle Commissioni Attività produttive e Ambiente della Camera, sottoscritto anche da forze di opposizione come Sinistra italiana e Movimento 5 Stelle” continua Pantaleo: “L’ordine del giorno, peraltro condiviso dalla maggioranza del personale dell’Enea, prevede un chiarimento, prima delle nomine, sul ruolo e sugli obiettivi strategici dell’Enea, i cui ambiti programmatici richiedono, come sottolineato anche dal Presidente della Repubblica, un grosso sforzo di ricerca e innovazione. Il modello organizzativo che ne discende deve essere quindi quello di un ente di ricerca quale esso è”. Per il segretario generale della Flc Cgil, dunque, anche “la nomina dei vertici deve essere inappuntabile dal punto di vista sia scientifico sia manageriale, presupponendo una distinzione operativa tra questi due ambiti di governance. Le relative procedure dovrebbero essere trasparenti e fondate su una selezione operata sulla base di rose di candidati”.