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Secondo le ultime indiscrezioni, le bozze della manovra economica del governo prevedono l’abolizione delle cosiddette “Cattedre Natta”, ossia le cattedre previste dalla legge di Bilancio 2016 destinate alle chiamate dirette di docenti nelle nostre università, contro cui Adi (Associazione dottorandi e dottori di ricerca Italiani), Flc Cgil, Link e altre organizzazioni rappresentative dell’accademia hanno firmato sin da subito un appello congiunto.
“Siamo soddisfatti che le bozze della manovra prevedano l’abolizione di una norma che di fatto andrebbe a creare una nuova tipologia di docente sovraordinato per reddito e per status rispetto agli altri e selezionato da commissioni giudicatrici presiedute da membri di nomina politica – scrivono in una nota Flc Cgil e Adi –. Chiediamo che l’abolizione di una norma così controversa venga confermata in legge di Bilancio e che il cospicuo Fondo previsto per le ‘Cattedre Natta’ rimanga all'interno del mondo dell’università e della ricerca. Questa operazione – continuano le due sigle – rappresenterebbe un primo passaggio necessario per il superamento della precarietà dei ricercatori e il miglioramento della didattica nei corsi, con la progressiva abolizione dei numeri chiusi che si sono moltiplicati nel corso degli anni”.
“In tal senso – aggiungono ancora Flc e Adi – riteniamo che la naturale destinazione delle risorse già stanziate, pari a circa 75 milioni di euro annuali, sia un fondo per le nuove assunzioni, un passaggio fondamentale per il nostro sistema universitario, assieme alla non più procrastinabile riforma del pre-ruolo. Proprio queste due proposte costituiscono i punti principali della campagna #ricercatorideterminati, che Adi e Flc Cgil stanno promuovendo attraverso una serie di assemblee aperte in molti atenei italiani”.