Durissimo il commento di Mimmo Pantaleo al decreto sul merito deciso dal governo. “Il decreto, che intende incentivare la competizione tra le persone e le scuole, senza preoccuparsi di elevare la qualità generale dell’intero sistema di istruzione e senza garantire a tutti pari opportunità di partenza per il successo formativo – afferma il dirigente sindacale – riporta indietro di cinquant’anni il sistema di educazione e istruzione”.
"Dopo i tagli epocali del precedente governo, la mancanza di serie politiche per il diritto allo studio, le sempre maggiori difficoltà per tanti ragazzi di poter proseguire nei precorsi d’istruzione a causa delle difficoltà economiche delle famiglie, l’aumento della dispersione scolastica e le tante criticità che coinvolgono il Mezzogiorno, il ministro Profumo s’inventa il ‘festival del più bravo’. L’idea di premiare i migliori, lasciando indietro tutti gli altri, risponde a un’idea classista della scuola italiana. È la stessa logica perversa dell’ex ministra Gelmini che voleva una scuola selettiva e non più inclusiva. Così come per università e ricerca si continua con quelle logiche di ulteriore precarizzazione e discrezionalità nel reclutamento che alla fine penalizzeranno i giovani ricercatori”.
“L’approvazione del decreto – conclude Pantaleo – sarebbe una ragione di più per mettere in campo le mobilitazioni contro il governo Monti, per difendere il diritto di tutti al sapere e per non essere condannati alla precarietà”.
Flc Cgil: decreto sul merito, la scuola 50 anni indietro
1 giugno 2012 • 00:00