"Con il 2019 è nata 'Bonterre', una holding a totale proprietà cooperativa che aggrega Grandi salumifici italiani e Parmareggio, con fatturato superiore al miliardo di euro. La notizia è sicuramente da accogliere positivamente in quanto il movimento cooperativo investe nel settore manifatturiero, nella produzione e nelle eccellenze territoriali della nostra Regione, comprese le più conosciute Dop, come il prosciutto di Parma e il Parmigiano reggiano". Così Umberto Franciosi, segretario generale Flai Cgil Emilia Romagna.
"Si è creata una holding che rappresenterà uno dei più importanti gruppi alimentari del Paese e che sarà in grado di unire sinergie commerciali fra loro differenti e complementari, rafforzandosi nel mercato estero e superando le criticità, che Grandi salumifici italiani poteva avere, nell’essere troppo orientata verso le produzioni di 'private label', marchi della grande distribuzione organizzata che riconoscono basse marginalità. Ritengo che, con questa acquisizione, si possano aprire interessanti opportunità di crescita per il nostro territorio regionale e per le eccellenze alimentari che produce, ma anche per tutto il sistema Paese. Ovviamente rimaniamo in attesa di conoscere nel dettaglio tutti i numeri dell’operazione auspicando che le eventuali riorganizzazioni e ristrutturazioni vengano condotte, com’è sempre avvenuto, con trasparenza e coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori", continua l'esponente Cgil.
"Infine, il rafforzamento del movimento cooperativo all’interno della filiera della trasformazione delle carni e della trasformazione di prodotti agricoli può rappresentare, con i suoi valori e principi, un elemento positivo di condizionamento di settori che hanno bisogno di un forte segnale di discontinuità: rafforzando l’eticità delle produzioni e la responsabilità sociale e d’impresa. Troppo frequentemente l’agroalimentare italiano è pervaso da fenomeni di caporalato e sfruttamento della manodopera che possono compromettere la qualità delle produzioni, ma anche la competizione leale fra le imprese. Se vuole, il movimento cooperativo, forte di questa aggregazione, può fare la differenza. La Flai è pronta a fare la sua parte", conclude il dirigente sindacale.