“Non basta un uomo per cambiare la storia dell'Europa. Non ci aspettiamo un miracolo: però ora abbiamo una speranza». Jean-Paul Fitoussi controlla a malapena la soddisfazione. “La misura più importante che ci aspettiamo da Hollande è la rinegoziazione del Fiscal compact per renderlo meno vincolante. Qui si giocherà la partita. Hollande saprà muoversi con attenzione”.
Intervistato da La Repubblica, l’economista francese spiega come si muoverà il neo presidente: “Hollande ha due strade: ribaltare il tavolo e rimettere in discussione il trattato prima che venga ratificato dai Parlamenti, oppure avallare l'atto politico dell' approvazione di tutti i paesi per non turbare troppo gli equilibri, affiancandogli però un'iniziativa di crescita. Realisticamente, questa sarà la strada, per non impostare subito con tensione i rapporti con la Merkel”.
Cosa dobbiamo aspettarci, gli chiedono? “Intanto gli eurobond – risponde Fitoussi –, la vera partita di scambio. Dal primo giorno di validità del Fiscal compact, Hollande vuole che partano i titoli comunitari, e ora si può sperare che la Merkel rimuova il veto. Poi, i project bond: si tratta di rivitalizzare la Banca europea degli investimenti, ricapitalizzarla e portarla a finanziare singoli progetti di sviluppo nei vari paesi. Infine, la Bce: ora può cominciare il cammino per trasformare la banca in lender af last resort vincendo il nucleo duro dellaBundesbank: deve prestare denaro ai paesi comprando titoli all'emissione e non più sul mercato secondario come fa ora, peraltro con un'interpretazione forzata dei trattati che rischia di non reggere”.
Fitoussi, ora la crescita assieme al rigore
7 maggio 2012 • 00:00